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Belvedere Marittimo :: Navi radioattive: ipotesi di radioattività sui fondali a largo di Belvedere.

BELVEDERE MARITTIMO :: 15/09/2009 :: I recenti ed importanti risultati delle meticolose e tenaci attività investigative condotte con successo dalla Procura della Repubblica di Paola sul caso delle “navi a perdere”, con ritrovamento e documentazione del mercantile inabissato a largo della costa di Cetraro, hanno risvegliato timori ed apprensioni su tutto il Tirreno cosentino. A Belvedere Marittimo, già passato negli anni scorsi alla cronaca per fenomeni di radioattività rilevata sui fondali marini ed avvistamento di relitti alla distanza di qualche miglio dalla costa, insorgono nuovamente tra la popolazione dubbi ed interrogativi su quanto realmente è presente nei nostri mari e sull’effettivo rischio per la salute pubblica.

A tal proposito, a soli tre giorni dalla scoperta del predetto mercantile, carico molto verosimilmente di 120 fusti contenenti rifiuti radioattivi, il Consigliere comunale del Gruppo “L’Orizzonte”, Ing. Salvatore Cetraro, membro del Consiglio Direttivo della Associazione Nazionale Disaster Manager, ha proposto una mozione al fine di sollecitare le Autorità regionali e nazionali, compresa l’Autorità Giudiziaria, ai fini della verifica della fondatezza delle notizie diffuse dai mass-media in ordine alla presenza di “navi a perdere” e radioattività sui fondali antistanti il territorio comunale e i territori contermini.L’iniziativa scaturisce dall’analisi storica di quanto diffuso dai diversi mezzi di informazione, sia a livello locale sia a livello nazionale, con particolare attenzione ai primi giorni dell’anno 2006 quando trovavano ampia eco notizie in ordine a “navi fantasma” a largo della costa di Belvedere Marittimo, riferendo più precisamente circa due relitti individuati a largo della costa tra Belvedere e Cetraro.Successivamente, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro (CS), sulla base della nota Prot. n. 04.02.6748 del 10.04.2007 della Direzione Marittima di Reggio Calabria, nell’aprile 2007 emanava l’Ordinanza n. 03/2007 con la quale, a seguito dei risultati di specifici accertamenti condotti su delega della Procura della Repubblica di Paola (CS), che avrebbero evidenziato il superamento del valore di concentrazione soglia di contaminazione (CSC) nei sedimenti marini compresi tra Belvedere Marittimo e Cetraro, relativamente all’arsenico (area 1 e 2) e cobalto (area 2), nonché un valore molto alto per l’alluminio e valori del cromo di attenzione nelle aree 1 e 2, al fine della tutela della pubblica e privata incolumità, disponeva il divieto di effettuare attività di pesca a strascico nell’area interessata, Ordinanza questa che veniva revocata in data 08.08.2008 con la n. 30/2008.

Ancora una volta, a seguito di questa ultima importante e, al tempo stesso, devastante scoperta relativa al mercantile a largo di Cetraro, il Comune di Belvedere Marittimo è ritornato alla cronaca per vicende legate alle “navi dei veleni”: alla pag. 4 del quotidiano CalabriaOra dello scorso 13 c.m., nell’articolo “In mare il fantasma delle scorie tossiche”, si è letto testualmente che “I tecnici della Blue Teak avevano segnalato un secondo relitto, a dieci miglia a largo di Belvedere Marittimo e a 500 metri di profondità, lungo circa 126 metri. Anche questa nave dei veleni sarebbe stata affondata dalla ‘ndrangheta col suo carico di rifiuti.”.

Ritenendo quindi che la vicenda in argomento non può rimanere di esclusivo interesse della magistratura che, peraltro, a livello locale ha già dimostrato, con i risultati raggiunti, grande attenzione ed intelligenza investigativa, bensì deve destare tutte le responsabilità politiche ed istituzionali ai diversi livelli, è stata presentata la suddetta mozione, questo anche perché il perdurare ed il diffondersi di notizie del tipo sopra riferito potrebbe ledere l’immagine della cittadina di Belvedere Marittimo, o più genericamente della Calabria, e comportare ricadute negative sul turismo, principale risorsa economica del territorio.

Pertanto, sebbene in virtù della distanza e della profondità dei luoghi di inabissamento, secondo quanto riferito dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Dr. Silvio Greco, non dovrebbero registrarsi problemi di contaminazione diretta per la balneazione, a parere del Gruppo L’Orizzonte, quanto sopra non può essere tuttavia né sottaciuto né esasperato, questo al fine di evitare nel primo caso una sottovalutazione delle problematiche connesse con la salute pubblica e l’integrità dell’ambiente, ed al fine di evitare nel secondo caso eventuali inutili amplificazioni delle ricorrenti preoccupazioni.

Nella speranza quindi che il contenuto del mercantile ritrovato a largo della costa cetrarese sia diverso dai rifiuti tossici e/o radioattivi ipotizzati, e che quanto pubblicato sulla stampa in ordine al relitto ed alla radioattività a largo delle coste belvederesi possa essere infondato, al fine di fugare al tempo stesso eventuali notizie prive di oggettiva attendibilità o, in caso contrario, qualora si appalesasse la veridicità di quanto diffuso negli anni dai diversi mass-media, nell’intento di sollecitare mirati interventi di analisi e bonifica dei siti contaminati, è stata proposta la suddetta mozione all’ordine del Consiglio affinché Sindaco e Giunta Comunale, in una logica di azione e mobilitazione anche a livello comprensoriale, si adoperin o con doverosa urgenza a richiedere all’Ill.mo Procuratore della Procura della Repubblica di Paola – Dr. Bruno Giordano,  alla Regione Calabria – Assessorato Ambiente e Tutela delle Acque, alla Direzione Marittima di Reggio Calabria, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, alla Protezione Civile Nazionale, all’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel rispetto comunque del riserbo sulle indagini giudiziarie in corso, che sia accertata e chiarita l’eventuale fondatezza di quanto pubblicato negli ultimi anni, ed ancora recentemente, dai mezzi di informazione in merito alla presenza di “navi a perdere” e radioattività sui fondali antistanti il territorio comunale di Belvedere Marittimo e territori contermini, nonché con proprio autorevole intervento, sollecitino le autorità regionali e nazionali, per le rispettive competenze e per i rispettivi impegni finanziari, affinché assumano, in caso di effettiva fondatezza delle notizie sopra dette, i relativi provvedimenti esecutivi ai fini della realizzazione di tutti gli interventi necessari a tutela della salute pubblica e dell’integrità dell’ambiente.