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Casabona :: Unire i territori della Sibaritide e del Crotonese per farne un’unica Provincia.

Lo propone il sindaco di Casabona, Natale Carvello

CASABONA :: 05/07/2012 :: Divise dalla storia, unite di fronte al Governo Monti ed ai suoi tagli. Duemilacinquecento anni dopo, Crotone e Sibari potrebbero ritrovarsi a combattere un’altra battaglia, questa volta insieme: quella per la salvaguardia del principio del decentramento amministrativo, messo a rischio dai piani di razionalizzazione dell’Esecutivo, che vorrebbe stoppare la creazione di nuove province e ridurre il numero di quelle già esistenti, ponendo in pericoloanche la sopravvivenza della Provincia di Crotone.

A tendere il simbolico ramoscello d’ulivo e ad avanzare la proposta di un’alleanza nel nome delle comuni radici magno-greche è il sindaco di Casabona, Natale Carvello. «Le riforme istituzionali che vedono la cancellazione delle Province di Crotone e di Vibo Valentia – dice Carvello – ci impongono un serio ragionamento per il riassetto e la riorganizzazione istituzionale  del territorio regionale. Oggi ci confrontiamo con il problema Crotone, provincia che lotta per  non essere cancellata, e con quello di Sibari, che a dispetto dei numeri non può diventare provincia».

Inevitabile, allora, pensare ad una prospettiva comune: «Ci troviamo di fronte a due debolezze che devono diventare una forza», afferma Carvello, aggiungendo: «Un’alleanza strategica con uno sguardo al futuro è quello che auspichiamo. Le condizioni per creare una macroprovincia  ci sono tutte: una popolazione intorno ai 350.000 abitanti, 300 chilometri di costa, un notevole patrimonio storico culturale e un potenziale turistico interessantissimo.

Mettersi insieme significherebbe non solo scongiurare una prospettiva da emarginati di un territorio già emarginato dal resto dell’Italia, ma anche dar corpo ad una nuova entità capace di essere da traino, con le sue peculiarità, per il rilancio di tutte le province calabresi e di dare un segnale forte per la realizzazione di nuove e più avanzate condizioni di sviluppo economico e  sociale».

Conclude il sindaco di Casabona: «Il messaggio da dare alla politica e alle istituzioni nazionali e regionali è che c’è la volontà da parte dei territori di essere protagonisti del cambiamento. L’augurio è che uno scatto di orgoglio ci rimetta in gioco non soltanto per la voglia di lottare  ma anche per quella di proporre e costruire».