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Castrovillari :: Presentazione libro, vizi e perversioni di Messalina.

CASTROVILLARI :: 04/02/2010 :: Il 6 febbraio prossimo, nel salone del Circolo Cittadino, in collaborazione con il laboratorio di lettura “Diapason”, a partire dalle ore 17, ed alla presenza del Sindaco, Franco Blaiotta, del Presidente del Circolo,Biagio Murianni, dello scrittore, Pierfranco Bruni, della docente, Roberta Schettini e, naturalmente, dell’autore, verrà presentato il nuovo libro di Antonino Ballarati, “ Così ho sedotto Roma, amori, vizi e perversioni di Messalina” edito dalla Iuppiter di Napoli.

170 pagine, con la prefazione di Aldo De Francesco, che si fanno leggere tutte d’un fiato, per conoscere Messalina ed altri personaggi, intrisi di passione, istintività e cinismo, nei ruoli di servitore, complice e traditore, in una corte imperiale segnata da vizi e degenerazioni, accecata dal potere, corrotta e già in “ decadimento”, perché oppressa dal peso della sua maestosità e colpita da intrighi e congiure, degradati da piaceri di ogni sorta, anche se, paradossalmente,  caratterizzata da trionfi, conquiste e primati.

Un libro “piccante”, sicuramente forte, ma quanto basta, per essere “divorato” da chiunque, che scava nella vita della giovane, bella e affascinante imperatrice Messalina, moglie sedicenne dell’imperatore Claudio, di 30 maggiore, la quale entrò sulla scena romana, con le sue ambizioni e perversioni dal 41 al 48 dopo Cristo, dimostrando da subito una particolare attitudine alle liaison extra-coniugali, che la “travolsero” irrimediabilmente.

Di questa donna, gli storici greci e romani hanno dipinto sempre un ritratto molto crudele.

Una regina, ricordano i libri, che usava degli uomini. Una donna, insomma, dalle mille risorse, come la descrive nel suo libro l’arguto Ballarati, con dovizia di particolari, ben romanzati, dipingendola anche come una persona maledettamente sola e, quasi paradossalmente, alla disperata ricerca di se stessa.

La riduzione narrativa, che trasmette tra le circostanze un susseguirsi di passioni, punta a soddisfare il bisogno di fornire una spiegazione d’avvenimenti storici effettivamente accaduti, che Ballarati tratta con grande maestria  per far capire e far conoscere al meglio il momento in cui si svolgono le vicende, non tanto semplici per “quella” Roma ambita, ma già in declino.

Si può affermare , senza alcun dubbio, che sta proprio in tutto questo la sintesi della nuova opera di Antonino Ballarati, scrittore meridionale, da semp
re  per passione , studioso ed amante del mondo omerico e dei protagonisti del mito e della storia, già noto alla stampa nazionale per aver saputo avvicinare alla lettura ed ai fatti della storia antica tanti, e per aver cercato di far capire che la storia senza un po’ di mito non avrebbe, assolutamente, retto all’urto del tempo. Da qui i suoi romanzi, le narrazioni ricercate. Sono questi gli elementi accattivanti della sua ricetta quando si appresta a creare un libro dietro la scrivania dell’ufficio di via Battaglia.

Ballarati, così, in questa terza “fatica” narra i fatti storici della famosa Messalina e delle sue voglie trasgressive d’amore e di potere. Dunque un lavoro che, senza nulla togliere a tante opere d’illustri studiosi, desidera entrare nelle vicende private di un personaggio, particolarmente discusso, che, forse, ancora troppo pochi conoscono e che il racconto propone, a metà fra la ricerca storica e il romanzo, nell’accezione più classica, che insiste sull’azione, costituita da diverse informazioni ed inimmaginabili rivelazioni che parlano di una donna che, è vero, offrì il suo corpo a tanti, ma mai il suo tenero cuore. Se non a uno solo: un certo Mnestere, attore, che non la ricambiò mai. Una donna, insomma, particolarmente forte e fragile insieme, e sicuramente insoddisfatta, ricca di contraddizioni, ma  triste e stritolata dal desiderio del suo stesso corpo. Si racconta che il tribuno che ebbe l’ordine  di ucciderla, mentre l’afferrava per i capelli e prima di trafiggerla, le avrebbe detto: “Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma”.