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Catanzaro :: Crisi pesca, Trematerra valuta piano sperimentale del rossetto.

CATANZARO :: 09/11/2011 :: Dichiarazione dello stato di crisi della pesca calabrese, da accompagnare al varo urgente di un piano sperimentale per la pesca del rossetto e al decollo dell’Osservatorio regionale, come strumento indispensabile per acquisire una base conoscitiva certa per monitorare e fronteggiare l’emergenza socioeconomica che attraversa il settore: queste le richieste avanzate con forza dalle Associazioni della pesca calabrese all’assessore Trematerra, nel corso di una riunione convocata presso il Dipartimento Agricoltura e Pesca della Regione Calabria cui hanno partecipato le associazioni settoriali dell’ACI (AGCI Agrital, Federcoopesca/Confcooperative e Lega Pesca), il sindaco e amministratori di Cirò Marina, con una nutrita rappresentanza di pescatori, e altre sigle di rappresentanza.

Sono richieste avanzate da tempo ed è urgente una nuova e più convinta assunzione di responsabilità da parte della Regione Calabria – dichiara Salvatore Martilotti, responsabile Lega Pesca regionale. Le Associazioni dell’ACI sono pronte, in spirito propositivo e di collaborazione, a supportare l’Assessorato nel rilancio delle azioni a sostegno del settore, penalizzato da una crisi gravissima, (in cinque anni, – 110 imbarcazioni, – 800 occupati, – 14 milioni di euro il valore della produzione), che sconta in Calabria un cronico ritardo strutturale.

Una crisi su cui si sono abbattuti, dopo il bando delle spadare, gli impatti dei nuovi divieti comunitari, come quello delle  pesche speciali (rossetto e cicerello), che ha messo in ginocchio intere marinerie. Il grido d’allarme giunto dal Sindaco di Cirò Marina, che ha espresso piena confluenza di vedute e obiettivi con le Associazioni, è, del resto,  il simbolo di una crisi che deve preoccupare perché ha colpito al cuore una marineria fino ad oggi vitale e sana.

L’Assessore Trematerra ha espresso disponibilità a valutare il varo in tempi rapidi di un piano sperimentale per la pesca del rossetto nelle aree a forte impatto di crisi, a partire proprio da Cirò Marina e dall’Alto Ionio, e da estendere, se praticabile, ad altre aree dei Compartimenti  calabresi. Fondamentale risulta per le Associazioni, dichiara Martilotti, anche cogliere l’opportunità di una rimodulazione delle risorse FEP per puntare maggiormente sulle misure che si inquadrano in una strategia di rilancio del settore, come i servizi portuali pesca, i progetti collettivi, le misure di sostegno socioeconomico, le misure di sviluppo locale dell’Asse 4, tra cui spicca il ruolo strategico dei GAC/FLAG (Gruppi Azione Costiera o Fisheries Local Action Group) per valorizzare la pesca nel tessuto socioeconomico dei territori.

Chiaro, da questo punto di vista, l’appello alla Regione per vigilare sulla corretta gestione dei GAC/FLAG,  su cui la cooperazione rivendica centralità di ruolo per contribuire a ottimizzare questo importante e strategico strumento, e scongiurare che diventi una ulteriore occasione persa per la pesca calabrese.

La possibilità di ottenere dalla UE il via libera alle pesche speciali, che rappresentano una voce consistente dell’economia ittica regionale, in termini di tradizione, occupati e indotto nella ristorazione, giace non solo sulla necessità di costruire un apposito Piano di Gestione, ma soprattutto sulla raccolta di dati ecobiologici e socioeconomici attendibili e certi. E’ questa esigenza che rende non rinviabile in Calabria il decollo dell’Osservatorio Regionale, fondamentale strumento a supporto dell’economia ittica calabrese,  su cui le  Associazioni sono pronte a giocare un ruolo attivo a fianco dell’Amministrazione regionale.