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Catanzaro :: Guccione (Pd) replica a Gentile: ritiri la deliberazione n. 580.

CATANZARO :: 30/01/2012 :: La risposta dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici sulla Deliberazione della Giunta Regionale n. 580 del 16.12.2011 è la conferma che abbiamo visto giusto e se l’assessore Gentile vuole mantenere fede a quello che ha dichiarato, deve ritirare immediatamente la delibera in questione.

Questa delibera, infatti, autorizza il trasferimento “in favore del Comune di Reggio Calabria dell’intero finanziamento concesso e dà mandato alla U.O.A. politica della casa, edilizia residenziale pubblica, riqualificazione e recupero dei centri urbani e storici per gli aspetti legati ai LL.PP. per l’emanazione del provvedimento di impegno e trasferimento delle somme nonché di quelli necessari per l’attuazione del presente atto e dispone di notificare la presente deliberazione al comune di Reggio Calabria”.

Tale disposizione contrasta con quanto previsto dal Bando di concorso per il recupero di alloggi privati ubicati nei centri storici. Quindi, non di una proroga si è trattato ma di un vero e proprio provvedimento di trasferimento di oltre ben quattro milioni di euro che contrasta, dal punto di vista giuridico, con quanto previsto dal punto 5.5 e dal punto 10 del Bando in questione.

A questo punto l’assessore Gentile farebbe bene a ritirare la Delibera 580 a tutela della legge e della trasparenza. Ad ogni buon fine alleghiamo la Delibera 580 del 16.12.2011 e il Bando di concorso per il recupero di alloggi di proprietà privata ubicati nei centri storici dei comuni calabresi ad alta tensione abitativa, in modo tale che ogni cittadino potrà verificare, attraverso la lettura di questi atti, che il provvedimento è stato assunto in difformità a quanto previsto dalla normativa vigente.

Non vorremmo che tutta questa fretta ad impegnare e trasferire in difformità con la legge  oltre quattro milioni di euro al Comune di Reggio Calabria in data 16.12.2011 fosse derivata dalla volontà di tappare qualche buco del bilancio del comune della città dello Stretto che, per come abbiamo  appreso dalle relazioni di autorevoli organi istituzionali, è ridotto ad un vero e proprio colabrodo.