Catanzaro :: Messina (Idv) su tagli Unical: risposta insoddisfacente ed inadeguata.
“Cosi’ facendo – dice Messina- si potrebbe anche indirettamente favorire la criminalità perché i giovani rimangono ad un sottolivello culturale che li spingerà, non avendo cultura, a divenire manovalanza per la ‘ndrangheta. Il rettore aveva segnalato una economia di spesa che sarebbe potuta rimanere alle università, e in Commissione ammettono questo risparmio ma in effetti dicono che non si possono spendere. In maniera scriteriata – dice Messina-il Governo ha proceduto ai tagli e in maniera trasversale senza tenere conto della validità della gestione dell’Università. Nella risposta viene confermato che si toglie un miliardo di euro alla ricerca e asseriscono anche che i fondi risparmiati, le economie, non rimangono all’ateneo comprovando cosi’le preoccupazioni del rettore”. Messina aveva presentato il mese scorso, una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per sapere se le preoccupazioni espresse dal rettore dell'università della Calabria debbano considerarsi fondate e se il risparmio di spesa dei singoli atenei potesse essere trattenuto presso l'ateneo o lo si doveva girare al Ministero dell'economia e delle finanze premesso che nel decreto-legge 31 maggio 2010, intitolato «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica i tagli prospettati per l'università della Calabria (UNICAL), in base alla stima effettuata dal rettore dei predetto Ateneo, in una diminuzione delle risorse disponibili pari a 20 milioni di Euro (-19 per cento) per l'anno 2011;lo stesso rettore dell'Ateneo, in una lettera indirizzata al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ebbe ad evidenziare che un taglio di tali dimensioni ai trasferimenti ordinari metterebbe in forse la stessa sopravvivenza dell'università o, comunque, creerebbe serie difficoltà alla programmazione didattica e formativa per il prossimo anno;l'università della Calabria (UNICAL), secondo l'annuale indagine sugli atenei italiani svolta da Censis-La Repubblica nel luglio 2009, risulta al primo posto tra le università di grandi dimensioni (tra20mila e 40mila studenti iscritti) per qualità di servizi e strutture e, a tutt'oggi, la sua funzione sociale rimane importantissima, date le caratteristiche della società calabrese e meridionale. “Ma di tutto questo- continua Messina- pare che al Ministro, non importi nulla”.