Catanzaro :: Regione, lavori VI Commissione, Maiolo (Pd): “Assessore Mancini e dott.ssa Tavano riferiscano su stato PISR e PISL””
CATANZARO :: 24/01/2012 :: Ho chiesto, in Commissione Consiliare per le Politiche Comunitarie, la convocazione dell’Assessore Mancini e della dottoressa Tavano, responsabile dell’ autorita’ di gestione del FESR, per riferire dello stato di attuazione della progettazione integrata territoriale (PISR e PISL), delle azioni di contrasto allo spopolamento e di sostegno alle minoranze.
Tale richiesta e’ stata necessaria a causa del disorientamento che stanno vivendo i comuni e i territori, anche per le informazioni che vengono fornite dall’assessorato in contraddizione con gli atti prodotti. L’audizione sara’ programmata dopo l’audizione dell’assessore Trematerra che avverrà nella prossima riunione di commissione. Ci dispiace dover ritornare su questioni che pensavamo chiuse. Ma non c’e peggior sordo di chi non vuol sentire e cerca di fare il furbo a tempo ormai scaduto.
Scopelliti annuncia a inizio legislatura di voler stravolgere la programmazione dei fondi comunitari e, in due anni, pero’, non e’ stato capace di cambiare una sola virgola. Ne aveva il diritto politico e, per farlo, ha avuto sufficiente tempo a disposizione. Quanto fatto fin qui, pero’, nella buona e cattiva sorte, e’ frutto del lavoro del centrosinistra. Oggi non e’ piu’ consentito a Scopelliti e compagni, nella sostanza e nella forma, di scaricare le responsabilità della loro gestione disastrosa sulla programmazione del centrosinistra.
Che sulla progettazione integrata si stesse scatenando l’attenzione di interessi particolari e’ evidente e noi l’abbiamo sempre denunciato anticipando quello che sta accadendo oggi. Partiamo dalla delibera 163 sui PISL (Progetti integrati di sviluppo locale), relativamente al PISR minoranze, che recita testualmente: “…di ripartire le risorse della Linea di Intervento 5.2.4.2 – Azioni per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio etnoantropologico delle minoranze linguistiche presenti sul territorio regionale, pari a 14.391.552,2 euro, tra le Amministrazioni provinciali nei cui Comuni sono presenti tali minoranze linguistiche in ragione del numero di abitanti dei Comuni stessi”. Notiamo che nella delibera c’è solo il criterio di riparto.
La questione è capire quali sono i Comuni in cui, in base alla Legge Regionale 30 ottobre 2003 n. 15, che segue la Legge 482 del 1999, sono presenti minoranze linguistiche. Essi sono definiti dalla Province. La Provincia di Reggio Calabria, inopinatamente per usare un eufemismo, ha classificato come tali anche i Comuni che a rigor di legge non lo sono. Ma prontamente la Giunta regionale, rispetto a questa selezione, nella riunione del 22 Luglio 2011, approva il Quadro Unitario della Progettazione Integrata (QUPI), che rivela la forte contraddizione, oserei dire grottesca, ovvero gli appartenenti alla minoranza grecanica sono 11.000 e Reggio Calabria e Melito sono due comuni componenti la minoranza linguistica grecanica. La domanda nasce spontanea: come è possibile che la popolazione residente nell’area Grecanica sia di 11.000 unità quando si inseriscono Reggio Calabria e Melito che hanno da sole molto più di 11.000 abitanti?
E a proposito di domande, vorremmo chiedere alla dirigente Tavano, perché non sono stati pubblicati sul sito web della regione Calabria nella pagina del Dipartimento Programmazione i progetti ricevuti riguardo il bando PISL . Si sarebbe fatta una gradevole operazione verità e trasparenza, ed evitare cosi’ inutili e strumentali polemiche, evidentemente questo tipo di operazioni agli attuali reggenti non piace, in barba alla tanto proclamata discontinuita’ annunciata.
Bisogna prendere atto che c’e’ una sola discontinuita’ tra l’attuale gestione di destra e quella precedente di centrosinistra, ed e’ nella responsabilita’ politica di non affrontare i temi cruciali e di fondo che sono la trasparenza, il rispetto del pluralismo, il diverso valore che oggi si da, rispetto al passato, al rapporto tra politica e infiltrazione criminale, tra autonomia della politica e bene comune. Questa e’ l’unica discontinuita’ di cui, politicamente, deve rispondere questa maggioranza. Ci preoccupano, francamente, i colpi di coda del modello Reggio entrato, gia’ da tempo, nella strada senza uscita della decadenza, della dissoluzione, della pericolosità, delle storie senza futuro.