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Cosenza :: Attentato del racket, dati alle fiamme trenta autobus.

Il titolare: "Non c'è stata alcuna richiesta. Si è voluto mettere in ginocchio un'azienda"

COSENZA :: 30/04/2008 :: Trenta autobus dati alle fiamme. Un rogo, doloso, che ha mandato in fumo sette milioni di euro la notte scorsa a San Donato di Ninea, nel Cosentino: ignoti hanno ridotto in cenere il parco macchine delle società Trasporti Nord Calabria (Tnc) e La Valle (Lvl), entrambe del gruppo La Valle. Gli incendiari hanno appiccato il fuoco in più punti nel piazzale per ottenere il massimo degli effetti distruttivi: sono riusciti a non farsi riprendere dalle telecamere del circuito interno.

Il rogo ha divorato 26 tra autobus, due dei quali per trasporti interregionali, minibus e mezzi per il turismo. Le fiamme si sono sviluppate intorno a mezzanotte, è stato domato dopo oltre sei ore di lavoro da due squadre di vigili del fuoco provenienti dal comando provinciale di Cosenza e dal distaccamento di Castrovillari. Antonio La Valle, titolare con la sorella della Tnc, comunque, dice di non capire il perché di questa azione. "Non c'è stata alcuna richiesta – ripete più volte – quello che penso è che si è voluto mettere in ginocchio un'azienda, distruggerla. Il danno che si è fatto non riguarda solo noi ma è per un'intera realtà dell'interno calabrese dove la nostra azienda, in 50 anni, ha dato un impulso notevole. 50 autisti ora sono senza lavoro. Adesso non ci rimane che chiedere il sostegno delle autorità, a partire dal prossimo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma anche della Regione Calabria". Tante le testimonianze di solidarietà e vicinanza al gruppo La Valle giunte in queste ore da esponenti delle istituzioni e del mondo produttivo che hanno invocato interventi immediati per fermare una spirale di violenza che sembra non risparmiare più alcun angolo della regione: tra gli altri il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio che ha espresso "amarezza e indignazione", il Sindaco di Castrovillari e il leader calabrese dei Giovani di Confindustria Florindo Rubbettino che ha sollecitato l'attuazione di un piano contro la violenza.