fbpx

Cosenza :: Un Forum sull’Unità d’Italia organizzato dall’Associazione Insieme.

COSENZA :: 16/10/2010 :: I valori di unità del Risorgimento e il cosiddetto Risorgimento “tradito”; la Questione meridionale, il fenomeno del brigantaggio e l’attuale divario tra Nord e Sud. Sono solo alcuni dei temi trattati nel forum “Unità d’Italia. Fu vera Unità?” organizzato, ieri, nel salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, dall’Associazione culturale “Insieme”. Il dibattito, in realtà, lancia nel suo sottotitolo un messaggio di speranza: “Dai Fratelli Bandiera ricostruiamo la nostra storia”.

A relazionare, scorrendo in rassegna il passato, il presente e le prospettive future del Paese: Fausto Cozzetto, Docente di Storia Moderna dell’Unical; Giovanni Curcio, Dirigente scolastico; Ulderico Nisticò, rappresentante “Liberi Scrittori Italiani”; Pilerio De Luca e Pino Morelli dell’Associazione “Insieme”.

Una tavola rotonda che esordisce con un’analisi puntuale dell’attuale condizione politica e socio-economica in cui versa l’Italia. Prendendo in considerazione, inoltre, il divario sempre più ampio tra il Nord e il sud del Mondo. In questo contesto si colloca l’atavica Questione Meridionale italiana.  

In realtà, le celebrazioni dei 150 anni dall’Unità sono l’occasione per un confronto collettivo che porti a riflettere sul Belpaese guardando con più consapevolezza al suo futuro. E’ questo l’obiettivo del convegno promosso dall’associazione “Insieme”. Un laboratorio politico che intende dare voce ai cittadini. Uno strumento di partecipazione, attivo sul territorio della provincia di Cosenza, rivolto a tutti coloro che intendano dare un contributo alla politica e al processo di cambiamento che deve essere necessariamente avviato.

Ripercorrere la storia dell’Unità d’Italia; le vicende del risorgimento; i retroscena spesso oscuri che hanno condizionato le politiche di quel tempo, significa comprendere quello che accaduto dopo: con la prima e la seconda Repubblica.

L’Italia, in questi 150 anni, è cambiata profondamente: il processo unitario; la costituzione della Repubblica; la crisi post bellica e poi il boom economico; infine lo scandalo Tangentopoli; la fine della prima e la nascita della seconda Repubblica. Determinate questioni nonostante tutto, però, sono rimaste da sempre insolute. E tra i temi che tornano con forza la “Questione meridionale” e le sue origini che affondano proprio nel Risorgimento. La carenza di infrastrutture, la legalità, una classe politica vecchia che non intende rinnovarsi; il divario tra nord e sud.

Per i rappresentanti dell’Associazione Insieme si può cambiare:”Possiamo partire dalla nostra storia- spiegano- dai valori di unità che hanno animato il Risorgimento Italiano. La classe politica tutta deve, quindi, abbandonare le fazioni e valutare le vere priorità e le esigenze  del Paese ancora travolto dalla crisi economica”.

A chiudere i lavori della tavola rotonda, il Vicepresidente della Provincia di Cosenza Domenico Bevacqua, tra i maggiori promotori del laboratorio politico. Nel suo intervento ha sottolineato la vivacità culturale che ha caratterizzato il dibattito condotto dai relatori del forum. Il Vicepresidente si è poi soffermato sullo scottante tema del Federalismo: ”Il rischio è che l’Italia possa essere travolta dalle spinte separatiste della Lega. Il processo già avviato dal Governo Berlusconi sembra favorire un federalismo più competitivo che solidale- e conclude- In questo modo si acuisce solo il divario tra Nord e Sud. Il Paese così non cresce, schiacciato da  ingiuste sperequazioni e divisioni,  a danno soprattutto del Meridione”.