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Diamante :: Continuano gli appuntamenti con la politica al Club del Cinema.

DIAMANTE :: 05/09/2010 :: Continua a Diamante la kermesse  politica promossa  dal Club del Cinema,  incoraggiata e condivisa dall’Amministrazione comunale nell’ambito della sua politica di promozione culturale pluralista e rivolta all’attualità. Sul Lungomare Mancini frequentatissimo Enza Bruno Bossio, esponente del PD, è stata ospite degli “incontri” diamantesi accettando di rispondere alle domande sulla situazione del partito,la sconfitta elettorale,la messa in discussione del gruppo dirigente.il commissariamento del partito, il rispetto delle regole,l’elezione del capogruppo in consiglio regionale e l’anomalia del gruppo misto con Bova  e Adamo  e del gruppo Autonomia e Diritti  che fa riferimento a Loiero.

Sul rispetto delle regole,evocato e riaffermato a Camigliatello dal commissario Musi,Enza Bruno Bossio è stata netta  nel ribaltare l’accusa ,affermando che è proprio Musi a violare le regole del partito muovendosi  fuori dagli statuti e dai regolamenti.

A cominciare dalla sua nomina di commissario di cui a Roma nessuno sapeva nulla,decisa da Bersani e non sottoposta entro 30 giorni all’approvazione della direzione per come prevede lo statuto.

Inoltre-ha proseguito Bruno Bossio-Musi sta partecipando a riunioni di singoli esponenti del partito ma si è guardato bene  dal tenere riunioni di organismi di partito come l’assemblea regionale.

Alla domanda se,scaduto il termine del 20 agosto per rientrare nel PD,Adamo e Bova  debbono ritenersi fuori dal partito,per come a Camigliatello  ha lasciato intendere Musi,Bruno Bossio ha risposto che,per quanto risulta a lei, né Bova né Adamo hanno mai lasciato il partito.E qui l’esponente del PD ha sollevato il problema del gruppo di Autonomia e Diritti,di ispirazione  loieriana,che è la vera anomalia da eliminare.

Musi-ha incalzato  Bruno Bossio – deve spiegare perché tollera  che Loiero giochi la sua partita  manovrando due gruppi,quello di Autonomia e Diritti e quello del PD dove è riuscito a imporre con i suoi voti Sandro Principe 
che,tuttavia,non va considerato organico a Loiero.

Alla domanda sulla famigerata  assemblea di Capo Suvero che vide incoronato Loiero  come candidato alla presidenza,Bruno Bossio ha ironizzato su Fernanda Gigliotti,distorcendo volutamente  il nome,asserendo che Capo Suvero è una invenzione della Gigliotti che,non avendo voti,offre fantasiose interpretazioni politiche.

A Capo Suvero,per Enza Bruno Bossio,si è consumato  l’ultimo danno del “loierismo” subito dal partito,ovvero uno stato di necessità senza alternative praticabili.

Anche Autonomia e Diritti,il partito personale di Loiero ,considerato dalla Bruno Bossio un post-democristiano di consumata abilità politica,è stato imposto  in una logica di stato di necessità per convogliare  voti diversamente non conducibili al PD ma con l’impegno,ad elezioni avvenute,di dare vita  in consiglio regionale ad un gruppo unico.

Sul gruppo dirigente di cui si chiede l’azzeramento ed il passaggio ad altri ruoli,Enza Bruno Bossio ha rivendicato a merito del gruppo dirigente  i successi alle europee,con l’elezione di Mario Pirillo al parlamento europeo e la vittoria alle amministrative rieleggendo Mario Oliverio la cui riconferma  non era affatto scontata.

Alla domanda come si esce da questa fase di stallo del partito,Enza Bruno Bossio ha risposto che bisogna rispettare  i meccanismi di democrazia interna del partito.Bisogna,cioè,andare ai congressi  dove si eleggono e si legittimano i gruppi dirigenti.Imposizioni dall’alto-ha spiegato-forzature procedurali,commissariamenti tardivi e poco motivati rappresentano il ritorno  ad un passato da non rimpiangere che rimanda a pratiche bolsceviche.

Quanto all’occupazione della scena politica  da figure che stanno in consiglio regionale da oltre  3 legislature,Enza Bruno Bossio è stata netta:hanno i voti,hanno il consenso e questo li legittima  a rimanere in corsa.Dovessi presentarmi ad una competizione elettorale-ha semplificato-non prenderei i voti che loro sono in grado di veicolare a sostegno del partito.

Alla domanda specifica per quanto tempo ancora.secondo lei-Peppe Bova  deve ancora  occupare i banchi del consiglio regionale,la risposta  è stata  ferma e allusiva,nel senso che Bova ne ha diritto perchè è stato eletto e non “nominato”.

L’incontro si è concluso con Enza Bruno Bossio all’attacco:Se dobbiamo fare l’elenco di chi occupa la scena da troppo tempo e deve farsi da parte-ha affermato-facciamolo completo e non dimentichiamo Mario Oliverio che,dopo 4 legislature in parlamento,si è concesso due mandati di presidente alla Provincia e nessuno ha mai avuto niente da obiettare.

Antonlivio Perfetti