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Diamante :: Ernesto Magorno scrive a Berlusconi.

Ill.mo Presidente,

DIAMANTE :: 15/12/2009 :: Desidero esprimerLe la mia solidarietà per il grave gesto del quale Lei è stato vittima a Milano nella giornata di ieri. Un atto inaudito, che offende profondamente la coscienza  democratica  di ciascun cittadino e per il quale esprimo sinceramente la più ferma e decisa condanna.

Pur appartenendo ad uno schieramento politico diverso dal Suo, mi unisco senza esitazioni a coloro che  hanno espresso autentico sdegno e riprovazione per quanto accaduto.

Non posso che convenire con Lei, sulla necessità di far cessare il clima di esasperata aggressività e contrapposizione che sembra aver contagiato la vita politica italiana.

Un clima che produce vere e proprie campagne di odio e di denigrazione dell’avversario politico, oggetto di veementi campagne mediatiche e di opinione, portate, in alcuni casi, con inaudita ed efferata violenza verbale.

In questo contesto, a fomentare tale clima si presta l’irresponsabilità di taluni esponenti politici, che non si rendono conto della portata delle loro affermazioni, ed agitano incautamente le piazze contro  i loro oppositori politici.

Questi atteggiamenti irragionevoli finiscono per incitare gli animi più fragili psicologicamente a compiere, com’è avvenuto ieri a Milano, gesti sconsiderati e violenti.

Il mio auspicio, e credo di tutti coloro che autenticamente  hanno a cuore il futuro dell’Italia, al di là  del loro colore politico, è che i gravi fatti accaduti  ieri portino ad un abbassamento dei toni, ed aiutino a riportare il dibattito politico negli argini del civile e costruttivo confronto.

Un’assunzione di responsabilità che deve essere operata in primo luogo dai media, che spesso si trasformano essi stessi in soggetti politici che agiscono per colpire  l’avversario di turno più che svolgere il ruolo di operatori dell’informazione.

Da parte dei mezzi di informazione e di tutti coloro che partecipano a vario titolo al dibattito politico occorre, non da ultimo, ripristinare il necessario rispetto nei confronti di coloro che sono investiti delle più alte cariche dello Stato, come il Presidente del Consiglio.

Un rispetto  dovuto a chi rappresenta le istituzioni, indipendentemente dalla sue appartenenza politica, ed a chi è stato chiamato a quel ruolo dalla volontà popolare, democraticamente espressa.