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Diamante :: Querela di del Sindaco Magorno contro Liserre, Cavalcanti e alla Perrone archiviata.

DIAMANTE :: 01/08/2009 :: Dopo una pausa di preordinato silenzio, i consiglieri comunali di Diamante, del gruppo consiliare “Il Risveglio”, Fabio Cavalcanti e Francesco Liserre, tornano a far sentire la loro voce nei confronti del sindaco Magorno, a parere degli stessi, il peggiore che la gloriosa tradizione diamantese abbia mai conosciuto.

Ancora una volta, esordiscono i consiglieri Cavalcanti e Liserre, vengono puntualmente sconfessate, l’arroganza, l’ambiguità e la menzogna di chi, da un lato promuove la pacificazione sociale e dall’altro semina discordia minacciando un’opposizione, critica e vigile sul dileguante malcostume, con improvvide querele che vengono archiviate dalla Magistratura Penale. Infatti, in questi giorni i consiglieri Cavalcanti e Liserre, assistiti dall’avvocato penalista Alessandro Rocca del Foro di Cosenza, hanno avuto formale contezza di un decreto di archiviazione emesso in data 27 ottobre 2008, dal GIP di Cosenza, Ruberto, nel procedimento penale n. 4383/08 R.G.N.R. scaturito da una querela presentata dal sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, contro i consiglieri Cavalcanti, Liserre e la giornalista diamantese Mariella Perrone. Ricordiamo che a seguito di un manifesto di critica politica, vergato, nell’agosto del 2008, dai consiglieri Cavalcanti e Liserre, contro l’operato scellerato e incompetente della Giunta Magorno, il sindaco, con metodi staliniani, dapprima fece oscurare il visitatissimo sito di “Diamantesi.it” e, successivamente, propose querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dei consiglieri del “Risveglio” nonché della giornalista Mariella Perrone. Il PM di Cosenza, Dr. Giuseppe Visconti, dopo sette giorni dall’iscrizione della notizia di reato, in data 10.09.2008, chiedeva, al GIP in sede, l’archiviazione del caso. In particolare il PM osservava che “la critica politica costituisce una garanzia di civiltà e progresso sociale in relazione ai principi di libertà costituzionalmente garantiti. Tale diritto va dunque salvaguardato anche per garantire lo sviluppo democratico della società”. Nel caso di specie non vi è dubbio che vi fosse un pubblico interesse alla conoscenza dei fatti riguardanti la polemica, vertente sulla gestione della cosa pubblica, tra i consiglieri di opposizione Cavalcanti e Liserre e il sindaco Magorno. “Per quanto attiene al limite della continenza rientrano nel concetto di toni aspri e di disapprovazione, leciti nell’ambito dell’esercizio di critica politica, le espressioni utilizzate dai citati esponenti del gruppo di opposizione “Il Risveglio”, che non trasmodano in attacco personale portato direttamente alla opera dell’offeso e non sconfinano nella contumelia fine a se stessa. Peraltro la vicenda deve anche inquadrarsi in un contesto polemico in cui l’intervento dei consiglieri di opposizione costituisce una replica alle accuse rivolte al gruppo “Il Risveglio” di essere sordo, cieco e smemorato, nonché di perseguire una politica di sterile denigrazione, proposta a volte con toni inappropriati e grotteschi anche in relazione al passato politico e personale di chi formula questi attacchi”.