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Guardia Piemontese :: E’ iniziato con successo il Festival delle Riforme Culturali.

GUARDIA PIEMONTESE :: 05/06/2018 :: Il Comune di Guardia Piemontese, il Centro Culturale Gian Luigi Pascale e l’Associazione LEM-Italia organizzano il Festival delle Riforme Culturali (CFR), in collaborazione con la Fondazione Occitana, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, la F.R.I. – Fondazione Romanì Italia, la Renaissance française, il Club Alpino Italiano – CAI sezione di Cosenza, l’Istituto Comprensivo “Gaetano Cistaro” di Guardia Piemontese, l’Istituto di Istruzione Superiore “Da Vinci – Nitti” di Cosenza, l’ Istituto Professionale di Stato “San Francesco” di Paola.

L’evento, patrocinato dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Cosenza, si svolgerà a Guardia Piemontese dal 4 al 6 giugno 2018.

Si è pensato al Festival come ad un evento di 3 giorni, da realizzarsi a ridosso del 5 giugno 2018, giornata della Memoria,istituzionalizzata dal compianto Sindaco Gaetano Cistaro,  per non dimenticare l’eccidio del 5 giugno 1561.

Da un’isola linguistica, un Festival per pensare il mondo

 Il Festival delle Riforme Culturali (CFR) intende porsi come riferimento – nazionale e, in prospettiva, internazionale – per tutte quelle persone, giovani e meno giovani, che si riconoscano nell’istanza di produrre o incoraggiare cambiamenti culturali edificanti nella società contemporanea.

Non si tratta di una rassegna incentrata su eventi spettacolari o di grande richiamo mediatico. Il CFR privilegerà l’incontro autentico, di qualità, tra persone motivate; il confronto, il dialogo e l’approfondimento di temi di grande rilevanza e urgenza, che il Festival, di edizione in edizione, si sforzerà di collegare intimamente tra loro: il diritto alla diversità, la democrazia culturale, lo sviluppo sostenibile; la tolleranza religiosa, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del paesaggio; l’educazione alla cittadinanza, la libertà di pensiero e di parola, l’altermondialismo, la coesione e l’integrazione sociale; il ruolo della memoria, le forme e la natura dell’identità, i legami intergenerazionali, il valore delle lingue di prossimità o minoritarie…

Oltre che possedere un’alta valenza simbolica, quanto mai coerente con lo spirito del CFR, lo scenario del Festival è un luogo di eccezionale bellezza paesaggistica e di straordinaria ricchezza culturale: Guardia Piemontese, isola occitana in Calabria, è una comunità di origine valdese (XIV secolo), teatro di una repressione religiosa particolarmente violenta all’epoca della Controriforma e scrigno che conserva sorprendenti sopravvivenze linguistiche e naturalistiche.

Il tema della prima edizione:

«Lingua, ambiente, sviluppo sociale»

 Il tema della prima edizione presenta un carattere fortemente interdisciplinare e innovativo. I partecipanti e le personalità invitate cercheranno di trovare risposte non retoriche a una serie di domande non banali intorno alla possibilità di tradurre la memoria, il paesaggio e i patrimoni linguistico-culturali minoritari in una leva per lo sviluppo sociale di comunità a forte rischio di marginalizzazione.

L’Italia è probabilmente il paese del bacino del Mediterraneo che presenta il più alto grado di diversità linguistica, paesaggistica e genetica, essendo la risultante di secolari, per non dire millenari, incroci, ibridazioni e transiti: in un’epoca sempre più condizionata da imperativi di ordine economico e dalla standardizzazione dei beni, dei linguaggi e persino delle emozioni, e minacciata dal degrado ambientale frutto di questa ideologia dello sfruttamento e della competitività, questa diversità può rivelarsi, a seconda del punto di vista che si vorrà adottare, una barriera, un ostacolo, un impedimento; oppure un rifugio, una risorsa, un’alternativa e quindi un avamposto per pensare modelli sociali, culturali, economici più a misura d’uomo e più rispettosi dell’ambiente.

Ospiti e attività dell’edizione 2018

Le tre giornate del Festival saranno caratterizzate dalla presenza di alcuni ospiti di notevole rilievo scientifico e culturale, ognuno dei quali disporrà di un’intera giornata per sviluppare un pensiero e intrecciare il proprio punto di vista con quello dei partecipanti, anche attraverso laboratori che alternino la riflessione teorica con la sperimentazione pratica.

Franco Arminio, poeta, scrittore e regista italiano, autodefinitosi come «paesologo». Documentarista e animatore di numerose e importanti battaglie civili, è stato definito da Roberto Saviano «uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato». Vincitore di numerosi e prestigiosi riconoscimenti letterari, è attualmente il direttore artistico del Festival della paesologia “La Luna e i Calanchi” di Aliano (Matera).

Jean Léo Léonard, professore ordinario di Linguistica generale alla Sorbona di Parigi. Linguista di terreno, lavora regolarmente con comunità di minoranza linguistica in particolare del Centro America ma frequenta da anni anche le minoranze linguistiche d’Italia. In Messico e Colombia ha dato vita a importanti ateliers tematici basati sulla scrittura in lingua locale, grazie ai quali le popolazioni interessate, spesso colpite da pesanti progetti di sfruttamento del territorio, si riappropriano dell’identità territoriale insieme con la lingua locale, orientandosi verso alcune “utopie realizzabili”.

Associazione LEM-Italia (Lingue d’Europa e del Mediterraneo), impegnata da dieci anni nella promozione della diversità linguistica in Italia e nel mondo. A essa si devono eventi scientifici internazionali come le Giornate dei diritti linguistici, il Primo Congresso mondiale dei diritti linguistici (2015), ma anche innovative forme di ricerca e comunicazione itinerante, le annuali Carovane della memoria e della diversità linguistica. La «linguistica dello sviluppo sociale» è la scienza pratica, oggi restituita in un robusto volume di imminente pubblicazione presso l’editore Franco Angeli, che riassume le principali acquisizioni e i più significativi risultati di questi densissimi anni d’impegno.

Oltre ai laboratori condotti dagli ospiti sono previste diverse attività per pubblici diversi: mini-corsi per l’iniziazione alla lingua occitana di Guardia Piemontese; escursioni (sentieri valdesi e scoperta della fauna e flora del territorio); presentazioni di libri; conferenze parallele; visite guidate al centro storico di Guardia Piemontese e al Museo valdese; stages di tessitura tradizionale, in particolare riguardo il ricchissimo e particolarissimo abito guardiolo; altre animazioni culturali: musica, letture, degustazioni.

La collaborazione con alcune università di grande prestigio consentirà il riconoscimento, per i partecipanti che lo desiderssero, di Crediti Formativi Universitari.

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, nato con la missione di diffondere l’insegnamento della materia attraverso le seguenti modalità:

– Segnalando a studenti e strutture scolastiche l’importanza dell’inclusione della disciplina nel Piano di offerta formativa;

– Formando il personale docente  destinato a coprire il ruolo di Professore della disciplina;

– Creando piattaforme di dialogo con le amministrazioni pubbliche e gli enti privati per il sostegno delle azioni di divulgazione;

Ben presto ha esteso il suo ambito di intervento, con l’obiettivo di dare una risposta alle continue richieste pervenute da parte dei singoli cittadini e dei gruppi sociali. Accanto alla missione originaria si sono sviluppate altre linee d’azione che in modo diretto o indiretto solo collegate all’insegnamento della disciplina ed  alla diffusione della tutela dei diritti dell’Uomo.

Marco Fratini, Testimonial del Festival delle Riforme Culturali, laureato in Storia dell’Arte medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.

Bibliotecario presso la Fondazione Centro Culturale Valdese (Torre Pellice, TO).

Membro del Comitato editoriale della rivista “Riforma e movimenti religiosi” (già “Bollettino della Società di studi valdesi”, fondato nel 1884, edito dalla Società di studi valdesi).

Fra le pubblicazioni: L’annessione sabauda del Marchesato di Saluzzo : Tra dissidenza religiosa e ortodossia cattolica (secc. XVI-XVIII) (ed.) (Torino 2004); Libri, biblioteche e cultura nelle Valli valdesi in età moderna (Torino 2006);Una frontiera confessionale : la territorializzazione dei valdesi del Piemonte nella cartografia del Seicento, in Confini e frontiere nell’età moderna: un confronto fra discipline (ed. Alessandro Pastore, Milano 2007); Per una geografia del valdismo mediterraneo, in Valdesi nel Mediterraneo : Tra medioevo e prima età moderna (ed. Alfonso Tortora, Roma, Carocci, 2009); Le cinquecentine della Riforma tedesca e svizzera nella Biblioteca valdese (ed. con Lorenzo Di Lenardo, Torre Pellice, 2017); Le cinquecentine del Fondo Piero Guicciardini nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (ed. con Laura Venturi, Torre Pellice, 2017).

Il Robert F. Kennedy Human Rights con sede a Washington DC è un’organizzazione no profit creata nel 1968 dagli amici e familiari del Senatore Robert F. Kennedy, per portarne avanti l’eredità morale e realizzare il suo sogno di un mondo più giusto e pacifico. Grazie ai diversi programmi e ad un’intensa attività di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani, il centro si rivolge alle future generazioni di donne e uomini, madri e padri, studenti e lavoratori.

Nel 2004 il Robert F. Kennedy Center, presieduto da Kerry Kennedy, settima figlia di Robert Kennedy, lanciò in Italia, riscontrando un grande successo, il progetto educativo “Speak Truth To Power”, un’iniziativa globale dedicata alla formazione e sensibilizzazione sul tema dei diritti umani. L’anno seguente, grazie al grande interesse da parte di istituzioni e società civile, è stata costituita l’Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Europe Onlus (Robert F. Kennedy Human Rights Italia).

Le attività del Festival delle Riforme Culturali di Guardia Piemontese sono riconosciute nell’ambito del corso di formazione in“Esperto di sviluppo delle comunità”promosso dalla Fondazione Romanì Italia, Talentraining srl e Social Hub scarl, con il patrocinio dell’Università degli studi di Teramo, e finanziato da UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale.