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Maradei (IDM), “il Ponte sullo Stretto opera strategica, ma non si sottraggano risorse allo sviluppo del Mezzogiorno”.

CATANZARO :: 20/12/2023 :: “Italia del Meridione è da sempre a favore della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, che considera un’opera strategica per il rilancio del mezzogiorno, per eliminare la condizione di insularità della Sicilia, che vale ogni anno 6 miliardi di euro e per rendere l’intera nazione italiana competitiva nel mediterraneo dal punto di vista commerciale e geopolitico”. Questo è quanto afferma Giuseppe Maradei, responsabile del circolo di Lamezia Terme di Italia del Meridione. “Appare, però, singolare che per finanziare quest’opera che ha valenza nazionale, si attinga ai fondi sviluppo e coesione che dovrebbero servire specificatamente a favorire la rinascita delle regioni meridionali”.

Ricorda Maradei che, “Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. l FSC ha la sua origine nei Fondi per le aree sottoutilizzate (FAS), istituiti con la legge finanziaria per il 2003, presso il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero delle attività produttive. Allora, con la legge 30 luglio 2010, n. 122 la gestione del Fondo è stata attribuita al Presidente del Consiglio dei Ministri, che si avvale del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione, oggi istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e Dipartimento per le politiche di coesione (DPCOE) in applicazione del DPCM 15 dicembre 2014. Le modalità di spesa dei fondi di sviluppo e coesione sono, quindi, decise dalla presidenza del Consiglio dei ministri, sentite le regioni interessate e l’80% delle risorse deve essere investito al sud”.

L’esponente di Italia del Meridione incalza ” il ministro Salvini afferma che sia giusto che le regioni Sicilia e Calabria mettano un cheap per favorire il proprio sviluppo che passa anche dalla costruzione di questa opera; mi chiedo, però, se questo stesso criterio sia stato adottato per il finanziamento di altre opere definite strategiche per l’Italia. Mi chiedo, dunque, è stato chiesto un cheap al Piemonte per il finanziamento della Torino-Lione? Sono stati chiesti cheap a Liguria, Piemonte e Lombardia per la costruzione del terzo valico (per finanziare questa galleria il governo del “salvatore” Mario Monti dirottò i soldi già stanziati per il ponte sullo stretto, decisi dall’ultimo governo Berlusconi)? E per la variante di valico a Toscana ed Emilia-Romagna? E per la realizzazione delle opere del Mose, sono stati chiesti soldi alla regione Veneto? L’inutile spostamento a largo della diga foranea del porto di Genova (oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro) è co-finanziata dalla Liguria? E ancora, la nuova bretella ferroviaria Milano-Aeroporto di Orio al serio, dalla Lombardia? “Conclude, dunque, Maradei “come ha dimostrato la Svimez (rapporto 2014), negli ultimi quarant’anni il mezzogiorno è stato dimenticato nella ripartizione degli investimenti infrastrutturali e OGNI ANNO lo stato italiano priva il sud di oltre 60 miliardi di euro di spesa che toccherebbe in base alla popolazione residente e che dirotta al nord (Rapporto Eurispes 2020). È, dunque, corretto che il ministro leghista, con la complicità decisiva del presidente del consiglio, la patriota Giorgia Meloni, sottragga ulteriori fondi al sud?”.