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Orsomarso :: Domenico Forestieri su inaugurazione Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

ORSOMARSO :: 10/12/2012 :: Nell’apprendere, tramite gli organi di stampa, che venerdì scorso è stata celebrata la manifestazione organizzata per dedicare una piazza cittadina alla figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, manifestazione a cui sono state invitate le autorità militari e civili ma da cui sono stati proditoriamente esclusi i rappresentanti della minoranza del consiglio comunale di Orsomarso, provo un profondo senso di amarezza nel constatare che, ancora una volta, l’amministrazione attiva con in testa il Sindaco ha perso un’occasione per dimostrarsi democratica ed aperta a tutte le rappresentanze popolari, compreso chi esercita gratuitamente il ruolo dell’opposizione per la libera convivenza e trasparenza in una comunità popolare e civile.

Anche gli appartenenti alla minoranza avrebbero avuto il piacere e l’onore di commemorare un uomo come Carlo Alberto Dalla Chiesa che ha immolato la sua vita per il rispetto e la tutela di uno stato democratico e civile regolato dalle leggi e non dalla malavita. Purtroppo, grazie al comportamento indefinibile di chi governa la comunità di Orsomarso, questa possibilità è stata negata alla minoranza consiliare volutamente esclusa dalla cerimonia commemorativa.

Sarebbe bello che il Sindaco e chi lo collabora imparassero quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa che correttamente asserisce come “Saper ascoltare, saper dare la parola, saper vincere, saper perdere, saper perdonare, saper rispettare quelli che sono uguali a noi e quelli che non sono tanto uguali, oltre che naturalmente rispettare noi stessi, saper accettare i motivi, le attitudini, gli obiettivi e i sentimenti degli altri, saper condividere mete, sono tutti passi sulla via dell’imparare a convivere, a vivere con altri, che è la questione centrale in un’educazione alla vita civica in una società democratica.

Questo panorama mette in evidenza la necessità di adottare una educazione alla vita civica a tutti i livelli, della quale l’educazione alla partecipazione è il nucleo centrale, dato che la democrazia è direttamente legata alla partecipazione”, precisando “che la nozione di comune è implicita nei due significati fondamentali della partecipazione: il risultato della partecipazione è, in definitiva, “avere qualcosa in comune. Se ciò che chiamiamo comunità sorge dall’unione di quelli che hanno qualcosa in comune, la partecipazione risulta essere una dimensione inseparabile della comunità”.

Sperando che il Sindaco possa imparare il concetto di “Partecipazione Democratica” sopra riportato, che porterebbe risultati positivi nella civile convivenza della nostra comunità, assicuro i miei concittadini che continuerò a vigilare affinché questi spiacevoli e criticabili atteggiamenti non abbiano più a verificarsi.