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Orsomarso :: Frana una cava abbandonata in c.da Marina.

Il fango cola sulla strada e in alcune abitazioni. L’intervento  dei Carabinieri ha scongiurato l’aggravarsi delle condizioni stradali.

 

ORSOMARSO :: 30/11/2008 :: Cade la pioggia in c.da Marina, ma, ormai, è come se piovesse sul bagnato, o meglio sui detriti fangosi delle colline sventrate dalla speculazione selvaggia legata al business delle cave nel tirreno cosentino e in particolar modo nel territorio del comune di Orsomarso.  Nella mattinata di sabato, a seguito dell’abbondante acquazzone che sta imperversando in tutto il meridione, è franata un intera parete della cava abbandonata nelle vicinanze delle abitazioni della contrada Marina, mettendo a disagio l’intera circolazione interna del territorio e il collegamento viario fra le contrade Castiglione, Mercuri e Bonangelo, sempre del comune montano interessato.

Da subito i cittadini di Orsomarso, residenti nelle vicinanze, hanno allertato la locale stazione dei Carabinieri guidati dal maresciallo Angelo Marino, che immediatamente si è prodigato  negli interventi di ripristino della circolazione, assicurando anche lo sgombero del materiale di risulta caduto sulla strada. La cava in questione si trova sotto sequestro delle autorità competenti da anni per cause, molto probabilmente, legate a delle irregolarità legali sulla quale ancora non è stato emessa ordinanza giudiziaria in merito, ma sono mesi che viene segnalato, da parte dei cittadini, la necessità di mettere in sicurezza la parte in evidente squilibrio franoso. Il collegamento viario interno fra Orsomarso e Marcellina, purtroppo, però,  è compromesso e sullo stesso grava l’assenza di intervento di manutenzione concreto da parte del comune, non solo nel tratto relativo alla cava che fu costruita vicino alla carreggiata, ma anche in altri punti del percorso lungo 6 km. Inoltre, sulla stessa carreggiata è stata segnalata dai cittadini la presenza costante giornaliera di mezzi pesanti proveniente da un'altra cava a cielo aperto in località “Colmone” e nei pressi dello stesso canale che sfocia nel fiume Lao, a circa un km dalla c.da Marina. Nel luogo non è difficile notare la collina completamente sventrata dall’esercizio di scavo degli inerti: “lo scempio è evidente! In questi anni il territorio di Orsomarso,- afferma un residente della c.da Castiglione, – è stato svenduto a coloro che esercitano questo inutile business e non sono bastate le proteste a far capire alle varie amministrazioni competenti  che in questo modo non si arricchiva nessuno. Oggi siamo stanchi di subire questa umiliazione,  la nostra terra ha bisogno di essere valorizzata”. Dello stesso avviso anche i residenti della c.da Marina in protesta per il dissesto idrogeologico  da almeno 5 anni: “ dobbiamo ringraziare i Carabinieri per questo intervento, ma non possiamo dimenticare che sono mesi che conviviamo con il fango. Tre anni fa, nello stesso periodo alcune abitazioni sono state letteralmente invase dai detriti che le cave hanno portato nella nostra zona. Ogni volta che piove viviamo un inferno e ci sentiamo in pericolo”.  Infine, Peppino Forestieri, un imprenditore agricolo oleario, proprietario di un frantoio nella c.da Marina, mettendo in primo piano le promesse che certi personaggi politici non hanno mantenuto per il territorio, ha dichiarato: “siamo stati abbandonati da tutti, una dimostrazione è il disagio  dannoso del dissesto con la quale conviviamo da anni, ma restiamo in prima linea contro il sopruso e il male che è stato fatto alla nostra terra”. 

Fonte La Scossa Antonio Pappaterra