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Orsomarso :: Nasce il movimento spontaneo dei disoccupati denominato gli invisibili.

ORSOMARSO :: 02/12/2013 :: Nei giorni scorsi, nel comune di Orsomarso, centro montano dell’alto tirreno cosentino, si è costituito il movimento disoccupati denominato gli invisibili. Una lettera aperta datata 24 novembre, indirizzata al presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, al prefetto di Cosenza ed al Sindaco di Orsomarso  e firmata da un comitato costituente, ne sancisce la nascita.

La nota, dal titolo gli invisibili di Orsomarso e della Calabria, esposta per le vie del centro montano, già annunciata da giorni ad alcuni amministratori comunali, esprime chiaramente il disagio e la disperazione di cittadini che hanno perso il lavoro o che non hanno mai trovato auto-sostentamento: L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, -recita all’inizio la lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica,-  la Calabria una terra martoriata, il comune di Orsomarso e l’alto tirreno cosentino una fucina di emigrati e disoccupati. Questa è la realtà che noi giovani e cittadini europei, da sempre Invisibili agli occhi delle istituzioni e del lavoro, ormai costretti alla fame e quasi al limite della dignità umana, cerchiamo di rappresentare in questa lettera aperta.

Noi, -continua la nota-, precari dalla nascita, senza futuro perché non esiste nemmeno un presente, gli invisibili: quei giovani disoccupati di cui tutti percepiscono la presenza, ma che nessun potere dello Stato vede, fino a quando la disperazione non diventa forma organizzata di un problema, di una protesta che non si colma con semplici parole. Noi gli invisibili di Orsomarso, i fantasmi disoccupati che occupano gli scalini del marciapiede, che attendono risposte da sempre e che forse risposte non ne avranno mai(…) Siamo qui ed in mezzo a voi, – continua la lettera aperta,- gli invisibili, quelle persone che molti di Voi che rappresentate le istituzioni , che molti di Voi, cittadini come noi, soprattutto ad Orsomarso, non considerano nemmeno, che nemmeno vedono girare, finché, appunto, non diventano un problema, una rottura degli equilibri e dell’ordine costituito.

E allora scendiamo finalmente in piazza,- recita ancora la lettera aperta,-  non solo per gridare il nostro bisogno ad essere considerati per un diritto come il lavoro, ma per accomunarci allo stesso grido dei disoccupati di Verbicaro, di Scalea, di Cosenza, di Napoli e di tutto il mezzogiorno d’Italia, in modo civile e non violento, in modo determinato e non confuso ai partiti e partitini che oggi, da sinistra e destra rappresentano solo poltrone vuote di contenuti e di programmi, di prospettiva e di rispetto della dignità umana. Noi siamo qui, – continuano i disoccupati di Orsomarso,- Invisibili perché fino ad ieri non ci vedevate, ed ormai visibili agli occhi che cercheranno insieme a noi soluzioni per abbattere il disagio e la fame che le nostre famiglie vivono. Vogliamo il lavoro, vogliamo riscattare la nostra dignità e da oggi non saremo più Invisibili, ma forza e risorsa di un movimento disoccupati che parte per difendere il diritto al lavoro, l’anima della costituzione italiana e la possibilità di liberare la Calabria e le nostre famiglie dal bisogno.