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Papasidero :: La scomparsa di Agostino Miglio, il cordoglio di tutta la comunità papasiderese.

PAPASIDERO :: 30/01/2014 :: Il sindaco di Papasidero Fiorenzo Conte e il vicesindaco e assessore alla cultura Loredana Olivieri, a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, hanno inviato un messaggio di cordoglio ai familiari di Agostino Miglio, già direttore del Museo e della Biblioteca Civica di Castrovillari, di cui ieri si sono celebrati i funerali. Questo il testo: La Grotta del Romito ha perso uno dei suoi “padri esploratori”.

E’ morto Agostino Miglio, già direttore del Museo e della Biblioteca Civica di Castrovillari, ricercatore e  studioso appassionato. A lui si deve l’aver portato la Grotta alla ribalta della scena nazionale e all’attenzione degli archeologi, come Paolo Graziosi di Firenze, che condusse la prima campagna di scavi nel 1961.

Alla scoperta delle “tracce della storia” Miglio percorreva il Pollino in lungo e in largo a bordo della sua Vespa. Erano gli anni ‘50 e lo studioso di Castrovillari era già consapevole dell’enorme patrimonio storico, archeologico e antropologico che  si celava e si cela tutt’ora nel  “ventre” della terra calabrese e tra i monti lussureggianti,  al riparo dagli sguardi svogliati  e ignari.

Molti gli scritti di Agostino Miglio sulla Calabria archeologica e il Pollino. Tutti o quasi, frutto dell’attività, tutta personale, di esplorazione, ricerca e catalogazione. Pioniere di una disciplina, quella dell’archeologia, che di lì a poco si sarebbe diffusa anche in Calabria, disvelando la faccia autentica, seppur nascosta, delle tracce antiche, antichissime, dell’evoluzione dell’uomo.

Agostino Miglio entra di diritto nel novero di coloro ai quali si deve la scoperta del Bos primigenius e quindi della Grotta del Romito e pertanto il suo nome rimarrà per sempre legato alla memoria storica di questo piccolo borgo. L’Amministrazione di Papasidero e i cittadini tutti, devono a lui grande riconoscenza per aver contribuito in maniera determinante alla diffusione della conoscenza di questo luogo e al fermento culturale che ne deriva e si stringono ai familiari per l’insostituibile perdita.