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Praia a Mare (Cs) Il caso De Magistris in piazza Italia.

PRAIA A MARE :: 14/08/2008 :: Si è tenuta martedì sera, a Praia a Mare, una prestigiosa serata dedicata al rapporto tra giustizia e politica con la presentazione del libro di Antonio Massari “Il caso De Magistris”. Parterre d’eccezione  in piazza Italia per il tanto atteso appuntamento della rassegna culturale per l’estate dal titolo “Praia a mare con..”.

Tra gli illustri ospiti il magistrato pugliese, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano fino al recente trasferimento d’Ufficio presso il Tribunale di Cremona, Clementina Forleo, il presidente aggiunto onorario della suprema corte di cassazione, Romano de Grazia, il presidente dell’ordine dei giornalisti della regione Basilicata, Oreste Lo Pomo, il giornalista nonché autore del libro Antonio Massari e  Caterina Malavenda, esperta in diritto dell’informazione, uno dei più autorevoli penalisti italiani. I lavori sulla pedana di piazza Italia sono stati coordinati da Egidio Lorito noto giornalista che da tempo cura tutti gli appuntamenti culturali e non nella cittadina altotirrenica e che ha definito l’autore del libro, il gomorra di Calabria. Antonio Massari, giornalista professionista de “La Stampa”, “Diario”, Il Manifesto” e “Micromega”, nel suo primo libro “ Il caso De Magistris”  parla del magistrato più scomodo d’Italia che è al centro di tutte le più scottanti inchieste che partono dalla Calabria e si diramano lungo l’intero tessuto politico ed economico della Regione, della Nazione, della Comunità Europea. A cominciare dall’indagine Toghe Lucane, per passare a Why Not e Poseidone, attraverso truffe sull’ambiente e sui finanziamenti dell’Unione Europea, Luigi De Magistris ha intrecciato una serie di fili ad alta tensione, facendo scattare scintille che potevano dare vita a enormi, devastanti incendi. Quello che poi è successo, da qualche mese ad oggi, è sotto gli occhi di tutti. La battaglia ingaggiata con l’ex guardasigilli Mastella per la sua rimozione dall’incarico, le contestatissime apparizioni televisive del magistrato ad “Annozero”, l’appoggio incondizionato di Clementina Forleo, altra storia ma stesso destino, il provvedimento durissimo del Consiglio Superiore della Magistratura che lo ha trasferito d’ufficio e gli ha tolto la possibilità di esercitare la funzioni di pubblico ministero. Nessun appoggio da parte l’Associazione nazionale magistrati, che resta a guardare. Nessuno scontro, nessuna protesta. Mentre nelle piazze, la gente raccoglie firme. E’ la “primavera calabrese” che chiede la Giustizia. E’ importante mettersi ogni giorno davanti alla propria coscienza per dire che la legge è uguale per tutti e che il merito di De Magistris consiste nel non essersi mai arreso. Clementina Forleo, è stata accolta con grande calore dalla folla che ha riempito piazza Italia e che si è spinta anche oltre i confini che delimitano la piazza, ed ha affermato che il problema di Luigi De Magistris è stato quello di aver “scoperchiato” delle pentole che non doveva toccare attraverso l’indagine toghe lucane. Il famoso pubblico ministero, invitato alla presentazione del libro, purtroppo era assente per motivi di opportunità ma attraverso Clementina Forleo ci ha tenuto a dire che “la sua “cacciata” da  questa terra non servirà a fargli dimenticare i calabresi”. E’ importante la forza di reagire ad ogni sopruso e soprattutto denunciare. Clementina Forleo ha affermato che nel libro emerge una realtà triste ovvero che “la giustizia non è di questa terra”. Il  giovane magistrato ha anche fatto alcuni accenni su delle intercettazioni telefoniche di personaggi che tempo fa ricoprivano alte cariche nel panorama politico calabrese in cui si parlava di De Magistris e dell’intento di fargli passare tutta la vita a difendersi. Romano de Grazia ha messo in evidenza la presenza presso l’università di Perugia di una cattedra sulla legislazione antimafia cosa che ancora in Calabria non esiste.  Per ultimo l’intervento di Oreste Lo Pomo, presidente dell’ordine dei giornalisti della regione Basilicata, che ha sottolineato quella che è un pò la concezione di anello debole che vivono i giornalisti in mezzo ai poteri forti. Alla fine però i giornalisti devono fare il loro dovere. Il libro di Antonio Massari non da delle tesi ma mette il cittadino nelle condizioni di decidere. Per nessun motivo può essere messo in dubbio il segreto professionale di un giornalista. Lo Pomo ha anche messo in evidenza la spiacevole vicenda vissuta recentemente dal direttore del Quotidiano della Basilicata al quale è stato chiesto da chi era stato utilizzato il telefono cellulare che ha in dotazione negli ultimi due anni. Secondo Oreste Lo Pomo quello che è davvero necessario è difendere a tutti i costi la libertà di stampa. 

Emilia Manco