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Praia a Mare :: Ospedale: intervengono i sindaci del comprensorio.

PRAIA A MARE :: 21/09/2010 :: Le notizie ormai sempre più ricorrenti circa la paventata decisione di riconvertire il P. O. di Praia a Mare ci lasciano sconcertati ed amareggiati per il metodo con cui la stessa starebbe per essere assunta. Infatti,  a fronte di una posizione costruttiva e collaborativa assunta dai Sindaci del Comprensorio nella riunione del 10/09 u.s. con il Dirigente Generale del Dipartimento della Giunta Regionale Avv. Zoccali e con il Dirigente Generale Vicario del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria Dr. R.Scaffidi, con la presentazione di una documentata relazione che ha rettificato i dati relativi alla produttività, alla gestione e al numero dei dipendenti del P. O. di Praia a Mare, dati riproposti sul luogo al momento della loro visita del 14/09 u.s. anche ai componenti della III Commissione permanente del Consiglio Regionale Calabria, non pare allo stato, che vi sia stata alcuna verifica di tutto quanto rappresentato.

Considerato altresì che da notizie di stampa si è appreso che non esiste un identico ed oggettivo criterio di valutazione, se è vero che altri presidi ospedalieri già inclusi nell'elenco delle strutture da riconvertire, sono stati “salvati” solo in ragione della loro posizione geografica e della distanza da altri presidi ospedalieri, e non per motivazioni di carattere economico/produttivo, appare ancor più sconcertante l'assoluta mancanza di analisi rispetto alla situazione geografica ed economica del P. O. di Praia a Mare.

Tale presidio insiste su di un territorio particolare, che dalla costa si estende fino a territori montani mal collegati e che, oltre ad essere di frontiera, e a forte vocazione turistica, per la sua posizione dista oltre settanta km dal più vicino ospedale di Cetraro, peraltro collegato da una arteria stradale di difficile percorribilità, soprattutto nel periodo estivo.

L'assoluta mancanza di obiettività sulle scelte da effettuare emergerebbe inoltre anche dalla decisione di lasciare aperti altri presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati, vicinissimi tra loro e rispetto al capoluogo di provincia, e penalizza invece un più ampio territorio e una utenza che, proprio a causa delle distanze, verrebbe privata del proprio diritto alla tutela sanitaria e sarebbe costretta a migrare verso le confinanti Regioni della Basilicata e Campania, più facilmente raggiungibili, tra l'altro anche con una conseguente ricaduta negativa, in termini di mobilità sanitaria passiva, sul Bilancio della Regione Calabria.

Alla luce delle considerazioni prima esposte, della documentazione presentata, delle professionalità e dei punti di eccellenza accertati,

si chiede

di superare le logiche clientelari e di adottare un criterio di valutazione che tenga conto dei dati obiettivi prodotti e anche delle particolari peculiarità del territorio.

Nella malagurata ipotesi che la decisione della riconversione del P. O. di Praia a Mare sia stata già adottata senza una corretta valutazione dei dati documentali forniti, altamente discordanti rispetto a quelli ufficialmente diffusi dall'Age.Na.S. e dal Dipartimento della salute della Regione Calabria, ci riserviamo di tutelare le nostre  ragioni con tutti i metodi disponibili nelle sedi più opportune.

 

i Sindaci del Comprensorio,

                                                                    

Carlo Lomonaco sindaco Praia a Mare

Gennaro Marsiglia sindaco Aieta

Pasquale Basile sindaco Scalea

Domenico Donadio sindaco San Nicola Arcella

Pasquale Lamboglia sindaco di Tortora

Alfredo Lucchese sindaco Santa Domenica Talao