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Praia a Mare :: Praticò, no al complesso commerciale in località Laccata.

PRAIA A MARE :: 07/09/2010 :: Circa dieci giorni fa il Sindaco in una sua intervista resa a questa rete televisiva ha dichiarato che in località Falconara vi sono due richieste di interventi edilizi. Una riferita alla  realizzazione di otto edifici da destinare ad abitazioni, due edifici da destinare ad attività commerciali ed uno adibita a chiosco. L’altra richiesta è riferita alla costruzione di un complesso commerciale.

Per meglio esporre il mio intervento tratterò stasera il problema riguardante il progetto del Piano degli Insediamenti Produttivi e relativo complesso commerciale.

Subito rappresento che la richiesta a costruire un complesso commerciale non è riferita a qualche giorno fa, per come affermato dal primo cittadino, bensì risale a circa venti  mesi fa, diciamo quasi due anni.

L’istanza presentata  da parte della Società interessata con la quale la stessa CHIEDE l’approvazione del PIANO INSEDIAMENTO PRODUTTIVO per la realizzazione di un COMPLESSO COMMERCIALE da realizzarsi su terreno di proprietà, è datata 22 gennaio 2009.

Il primo cittadino ha affermato ancora che, “Per questa richiesta i nostri Uffici Tecnici hanno esaminato la pratica e hanno respinta la  richiesta”.

La documentazione postami in visione dall’Ufficio Tecnico del nostro Comune, afferma il contrario cioé: “ in data 23/02/2009, a firma della Responsabile dell’Area Tecnica Urbanistica, si comunicava alla DITTA INTERESSATA e al Sindaco di aver ESPRESSO IL PROPRIO PARERE FAVOREVOLE alla realizzazione di un complesso commerciale costituito da:

– un fabbricato da adibire ad attività commerciale di deposito e vendita di tipo SUPERMERCATO;

– e n. 3 fabbricati da adibire ad attività commerciale di vicinato;

Cittadini una prima domanda è d’obbligo:

Il primo cittadini afferma che: “i nostri Uffici Tecnici hanno esaminato la pratica e l’hanno respinta”, nel mentre dalla documentazione in atti risulta che quei suoi Uffici Tecnici hanno dato parere favorevole sulla pratica in questione.

Perché tale inconcruenza?

Alla domanda dell’intervistatore: E’ possibile che vengano realizzati grosse strutture di vendita  che potrebbero mettere in ginocchio le attività commerciali esistenti a Praia – Già fiaccate. 

Il sindaco ha affermato che: “Abbiamo portato a conoscenza della Società interessata alla costruzione del complesso commerciale che il Piano Commerciale del comune di Praia esclude il rilascio di licenze di vendita per strutture di medie dimensioni o di grandi dimensioni”.

Il sindaco precisa ancora che: la Società interessata alla costruzione, in merito ha fornito la seguente risposta.” In ogni caso si rileva come allo stato non siano state richieste licenze commerciali e quanto rappresentato dai nostri grafici al piano terra indica la destinazione da valutare in sede di richiesta commerciale”

In presenza di tanto il Sindaco afferma: “Quindi allo stato non possiamo fare processo all’intenzione”.

Mi dispiace contraddire il primo cittadino.

I suoi Uffici Tecnici hanno già istruito la pratica ed hanno espresso parere favorevole alla realizzazione del complesso commerciale in via Falconara Località Laccata.

Ai cittadini diciamo la verità. 

La Relazione Tecnica che accompagna il Piano degli Interventi Produttivi, presentata dalla Società interessata, prevede la realizzazione di un Complesso Commerciale  costituito da un fabbricato da adibire ad attività commerciale, SUPERMERCATO, e di deposito.

Lo stesso prevede:

un’area adibita a superficie di vendita pari di mq. 1.500;

un’area adibita a zona lavorazione e zona deposito di mq. 3.300.

La superficie coperta sarà di mq. 4.800,00.

Il fabbricato è di mt. 40,00 di larghezza e di mt. 120,00 di lunghezza, con una altezza di mt. 7,60 ed una volumetria pari a mc. 24.000,00.

Sindaco, mi chiedo: dal momento che i suoi Uffici hanno espresso Parere Favorevole su quel progetto, approvando la destinazione del complesso commerciale e definendo la superficie di vendita pari a 1.500,00 mq, e la superficie adibita a lavorazione e deposito pari a 3.800,00 mq, 

La Società che ha presentato il progetto può affermare, così come ha affermato:” il fabbricato dai nostri grafici al piano terra indica la destinazione da valutare in sede di richiesta commerciale”.

Un’amministrazione può accettare tali incongrue affermazioni?

Vogliamo prenderci in giro?

La destinazione commerciale è data con l’approvazione del progetto richiesto.

Dopo quanto le ha riferito la società interessata, sindaco le sembra ancora corretto affermare:” Quindi allo stato non possiamo fare processo all’intenzione.”?

La verità si vuole far passare per processo all’intenzione?

Alla ulteriore domanda dell’intervistatore:  Sindaco alla luce della giurisprudenza che si sta formando su questi casi. Se la sente di dire ai cittadini che il rischio di una nuova struttura potrebbe essere scongiurato.?

Cittadini il Sindaco ha fornita una risposta secca e cito testualmente: “ Io questo non sono in grado di poterlo dire”.

Con tale risposta il primo cittadino come può essere il garante  del rispetto delle regole.?

Regole che, rispetto alla richiesta avanzata dalla Società, sembrerebbero non essere rispettate né dal primo cittadino, né dai suoi Uffici e dall’Amministrazione comunale.

Dov’è quello stato di diritto tanto osannato?

Nella zona Falconara, perché non si prodiga a far rispettare le regole?

Quelle regole che Le stanno tanto a cuore.?

Passo all’analisi del progetto perché cosi possiamo intenderci.

Sindaco alla domanda dell’intervistatore se Lei poteva dire ai cittadini che il rischio di una nuova struttura poteva  essere scongiurato ha risposto “ che non è in grado di poterlo dire “ facendo capire che Le mancano gli elementi di valutazione o che  quelli che ha a sua disposizione sono incompleti, e che comunque non si può fare il processo alle intenzioni. 

E’ il solito atteggiamento di chi, volendo assumere alcune decisioni, ma prevedendo la reazione della gente dato l’interesse che riveste la stessa decisione per l’intera comunità Praiese, assume atteggiamenti non chiari e dubbiosi in modo da poter sempre recuperare in calcio d’angolo.

Ma come può affermare queste cose quando da tempo Lei conosce perfettamente l’iter della pratica?

Ma come ha potuto affermare, ad una domanda precisa a Lei rivolta, che gli Uffici comunali avevano respinto la pratica? 

Questo Suo atteggiamento ritiene  sia rispettoso della dignità e dell’ intelligenza   di tutti i cittadini?

Ma dov’è la trasparenza, il rispetto delle regole, lo stato di diritto,  da Lei tante volte invocato e ricordato?

Ricordiamo i Fatti

Da oltre un anno e precisamente in data 23-02-2009 gli Uffici Comunali –  dopo  un mese dalla presentazione , mentre altre pratiche in precedenza presentate sono ancora lì  per l’avvio della  dovuta istruttoria,    hanno espresso, con nota N° 1161/1,  parere favorevole sul progetto proposto dalla soc. G.A.M. di un  Piano degli Insediamenti produttivi per la realizzazione di un complesso Commerciale costituito da :

1.             Fabbricato da adibire ad attività commerciale di deposito e vendita tipo supermercato;

2.             N. 3 Fabbricati da adibire ad attività commerciale di vicinato;

 

A seguire, in data 19-03-2009  il predetto progetto di Piano, con nota scritta  è stato inviato dal Comune di Praia alla Regione, per i dovuti pareri, trasmettendo “ in duplice copia, per l’ottenimento del parere di vostra competenza, gli elaborati progettuali relativi alla richiesta di autorizzazione per la sanatoria del P.I.P. in oggetto”.

La regione Calabria, in risposta a quanto chiesto, con nota prot. 384 del 24/06/2009 comunicava al Comune di Praia a Mare :

1.             Non risulta acquisito il parere di compatibilità geomorfologica rilasciato dalla Regione Calabria – Dipartimenti LL.PP. – Servizio “Vigilanza e Controllo OO.PP.. Norme Sismiche e protezione Civile” di Cosenza, ai sensi e per gli effetti dell’art. 13 della Legge 02/02/1974, n.64 e dell’art. 89 del D.P.R. 06/06/2001, n.380;

2.             Non risulta avviata la procedura volta ad assicurare la verifica di assoggettabilità alla V.A.S. considerato che ricorrono gli estremi riportati nell’allegato “B” del Regolamento regionale n. 3 del 4/08/2008 e del D.P.R. 12 aprile 1996 e ss.mm.ii;

3.             Non risulta trasmessa la deliberazione consiliare di adozione così per come previsto dalla legge che disciplina la materia;

4.             Non risulta trasmessa copia del Foglio Annunci Legale circa l’avvenuta pubblicazione del progetto in argomento;

5.             Non risulta trasmessa la copia delle eventuali osservazioni pervenute;

6.             Non risulta trasmessa la delibera consiliare di controdeduzione, ai sensi di quanto previsto dalla Circolare regionale Assessorato Ambiente e Territorio;

7.             Non risulta effettuato la studio geologico e geomarfologico.

8.             Inoltre la documentazione tecnica é carente, in quanto:

– non risulta trasmessa la relazione sommaria sulla spesa occorrente per l’attuazione del piano;

– non risultano trasmesse le relative norme tecniche di attuazione

9.             La certificazione dell’U.T.C. risulta carente vedi osservazioni della Regione Calabria.

 

Per questo motivo, la  Regione Calabria RESTITUISCE GLI ELABORATI DEL Piano in argomento, al Comune di Praia, in quanto il Servizio Urbanistico regionale NON è nelle condizioni di poter esprimere IL PROPRIO PARERE DI CONFORMITÀ URBANISTICA, per come richiesto dal Comune.

 

Analogamente a quanto sopra è stato il comportamento tenuto dal Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, competente alla verifica di assoggettabilità a VAS,  del P.I.P..

Il Comune di Praia a Mare in data 3/02/2010, cio&egr
ave; a distanza di un anno dalla presentazione dell’istanza da parte della Società G.A.M., chiede all’Autorità Competente in materia di VAS che il Piano degli Insediamenti Produttivi venga sottoposto alla procedura VAS.

In risposta il Dirigente Generale rimette al Comune di Praia nota prot. 2579 del 12/02/2010 con la quale rappresenta che la documentazione trasmessa non è conforme a quella stabilita per legge.

DALLE RISPOSTE PERVENUTE DALLA REGIONE, E’ EVIDENTE CHE GLI UFFICI E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, NONCHE’ IL SINDACO HANNO COMMESSO ABUSI DI CARATTERE PROCEDURALE.

Infatti si rileva chiaramente che sia nel caso della compatibilità urbanistica, che nel caso del parere VAS, erano stati omessi, devo pensare  forse volutamente e non per ignoranza, le procedure che la legge prevede ed impone, senza le quali non si può procedere

In ambedue i casi, risultano “saltate”, fra l’altro, le procedure che consentono ai cittadini di partecipare alla fase  elaborativa del progetto di Piano per gli insediamenti produttivi.

In particolare per richiedere il parere VAS, l’amministrazione comunale e gli Uffici comunali devono :

a)- attivare la procedura pubblica con l’invito dei cittadini alla partecipazione per esprimere e formulare suggerimenti;

b)- inserire sul sito Internet del Comune, tutta la documentazione tecnica prevista dalla legge, perché tutti i cittadini ne possano prendere visione.

 

Perché tale procedura è stata omessa da parte dell’Amministrazione comunale e dai suoi Uffici Tecnici?

Per ignoranza o per opportunità ?;

quale ?

Perché la cittadinanza è stata estromessa da un diritto che i regolamenti  le riconoscono?

Perché tanta poca trasparenza?  su un atto di cosi vitale importanza per la nostra cittadina?

Non è forse questo il problema più importante che attanaglia la cittadinanza per il pericolo che corrono tanti piccoli commercianti che vedono le loro attività messe in pericolo,  e quindi la possibile caduta del reddito che potrà innescare un processo “largo” di povertà.

Si voleva far non sapere?

E perché? 

La convinzione che la media distribuzione rappresenti una soluzione migliore per l’economia Praiese, o altro?

E cosa potrebbe essere l’altro?

 

Dopo queste considerazioni che cosa si deve pensare ?

Sicuramente che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale erano al corrente del parere favorevole espresso dall’Ufficio Tecnico perché  “ vecchio” di oltre un anno;

Sicuramente che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale erano al corrente delle richieste inoltrate alla Regione Calabria per l’ottenimento dei necessari pareri che la stessa Regione avrebbe dovuto esprimere;

Sicuramente che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale erano al corrente del rigetto motivato da parte della Regione Calabria,  delle istanze inoltrate.

Sicuramente che il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno cercato di confondere le idee alla gente  con bugie a ripetizione.

Hanno dimenticato che le bugie hanno le gambe corte specialmente quando esiste una minoranza come il Gruppo Consiliare Praia città d’Europa, che incalza l’amministrazione comunale sulle procedure chiedendo che le stesse siano corrette e trasparenti, come anche il Sindaco, nelle pubbliche apparizioni continua a ricordare,  sempre appellandosi ( strumentalmente ) al rispetto delle regole ed allo stato di diritto.

Non è che per Lui le regole significano le SUE REGOLE, e lo stato di diritto significa il SUO STATO DI DIRITTO ?

 

Il Gruppo Consiliare “Praia città d’Europa” è anche preoccupato perché nella richiesta dei pareri alla regione Calabria, così come meglio sopra detto, si è introdotta la parola SANATORIA.

E’ stato un errore di battitura o parrebbe una espressione volutamente introdotta per muoversi lungo direzioni non ortodosse?

Se è vera la prima ipotesi, siamo di fronte al lassismo più completo;

la struttura e l’amministrazione comunale fanno acqua da tutte le parti;

la parte interessata dovrebbe chiedere i danni ai responsabili.

Se è vera la seconda ipotesi siamo di fronte a persone prive di qualunque senso del dovere. 

Il Gruppo Consiliare “Praia città d’Europa” denuncia ancora che il progetto di PIP presentato, per il quale è stato espresso parere favorevole dagli Uffici e dall’Amministrazione comunale, NON E’  REALIZZABILE  anche perché in netto contrasto con le norme di Piano (PRG) e delle leggi vigenti in materia Nazionali e Regionali.

Si premette  che La Regione Calabria nell’approvare il Piano Regolatore Generale del Comune di Praia a Mare, ha vietato ogni tipo di edificazione all’interno delle ZONE “D” e “D1”, – Zone destinate ad attività Produttive –  fino a quando il Comune non procederà a predisporre il PREVENTIVO PIANO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PUBBLICA O PRIVATA” ed approvato dal Consiglio Comunale, bisogna anche valutare gli indici ed i parametri previsti nelle N.T.A. per la zona D.

Ebbene nel nostro caso, la società G.A.M., ha utilizzato superfici non “disponibili” dal punto di vista urbanistico, ottenendo come risultato maggiori superfici e volumi realizzabili.

 

Infatti scendendo in un contesto più tecnico, si  rileva:

La società G.A.M. dichiara di essere proprietaria di mq 18112, comprensivi di 1600 mq oggi destinati a cimitero.

Dai 18.112 mq totali, il progettista detrae i 1600 mq destinati a cimitero come sopra e, – sulla differenza  ( 18112-1600 ) pari a mq 16.512,  calcola la superficie realizzabile pari a 16.512×040 = 6604.80 mq, essendo 0.40 l’indice di copertura di Zona.

 

A cascata ne conseguono il calcolo delle altre superfici, successivamente riportato.

Questi dati così riportati non sono corretti, rappresentando una realtà urbanistica diversa ed alterata a favore della Società G.A.M.;

 infatti:

a)            il terreno oggi destinato a cimitero, di superficie pari a 1600 mq, non è di proprietà  della società G.A.M. ma di proprietà del comune ( vedi delibera Giunta comunale N° 470 del 25-07-1994, e Delibera C.C. N° 8 del 27-01-1992, nonché contratto di cessione dell’area cimiteriale del 6-10-1995, registrato a Belvedere M.mo il 9-10-95 serie 3 N° 555.)

Dalla superficie totale dichiarata dalla Società pari a 18.112 mq  vanno detratti, oltre ai 1600 mq di cui sopra,  anche 7042 mq, perché ricadenti nel vincolo cimiteriale, cioè nella fascia di rispetto che lo strumento urbanistico prevede a “difesa” del cimitero, e per questo sottratti alla utilizzazione urbanistica per come espresso dall’art. 25 delle N.T.A.  del PRG vigente.

Ricordo che il vincolo cimiteriale risponde ad esigenze particolari, cioè quelle di assicurare condizioni di igiene e di salubrità attraverso la conservazione di una “cintura sanitaria” intorno al cimitero: e quella di garantire la tranquillità ed il decoro ai luoghi di sepoltura, con salvaguardia del sentimento di pietas verso i defunti.

b)            Con questi dati, la superficie disponibile all’utilizzo urbanistico è pertanto pari a : 18112-1600-7042 = 9470 mq e non 16.512 mq come sopra calcolato.

c)            Con questa Superficie corretta di mq 9470,  sono realizzabili 9470×040 = 3788 mq di superficie coperta e non 6604.80 come progettato.

Da questi dati discendono a cascata che :

              Le superfici lorde per attività commerciali da realizzare passano da 6339.50  mq  di progetto a 3688.00 mq consentiti;

              La superficie utile di vendita passa da mq 2835.15 di progetto a 1800.00 mq consentiti;

              Il volume complessivo realizzabile passa , da 30.150.00 mc di progetto a 17.300 mc consentiti.

 

Questi dati, impressionano per il grande          studio messo in atto.

Come hanno fatto gli Uffici e l’Amministrazione a non accorgersi, come parrebbe, dell’erroneo dato urbani
stico in atti, proposto dalla società G.A.M.

Viene il dubbio : se ne sono accorti, e parrebbe fossero d’accordo?

Oppure, presumibilmente, la Società, credendo di trovarsi di fronte ad amministratori principianti e incapaci di gestire e difendere gli interessi della collettività, abbia tentato il COLPO GROSSO?

 

Come hanno potuto gli Uffici, l’Amministrazione ed il Sindaco, dare parere favorevole su un progetto che oltre a non soddisfare le normali procedure di legge, così come contestato dalla Regione Calabria, snaturava i dati  di calcolo urbanistico producendo, un CIMITER MOSTRO?.

Ma il Sindaco e questa maggioranza sono coscienti di quello che stavano facendo  ai Praiesi con l’approvazione di questo Progetto?

Ma si rendono conto o no:  il Sindaco e la maggioranza tutta che l’approvazione di un  P.I.P. corrisponde all’approvazione delle attività in esso previste ?

Le affermazioni che rimandano a successive approvazioni di attività commerciali così come ricordate dal Sindaco, sono solo strumentali e  presumibilmente vogliono prendere in giro la gente.

La cittadinanza si pone il problema se, quando il primo cittadino ha risposto al giornalista in maniera evasiva, forse voleva nascondere qualcosa, e perché?

In conclusione, noi del Gruppo Consiliare “Praia città d’Eropa”, affermiamo di non essere d’accordo con il progetto di P.I.P. presentato perché:

              Riteniamo che non rispetti le procedure di legge;

              Riteniamo che  prevede superfici e volumi oltre i limiti di legge che può costituire il classico esempio di edilizia non corretta a danno dei cittadini;

              Riguarda attività che così come previste, metterebbero in ginocchio l’economia di Praia.

Alla luce di quanto sopra il Gruppo Praia Città d’Europa invita il Sindaco,  e per esso l’Amministrazione comunale,  a revocare in autotutela i pareri favorevoli espressi, e proporre un Piano degli Insediamenti Produttivi di iniziativa pubblica onde consentire alla nostra cittadinanza di “vivere” meglio i problemi dell’approvazione.

Termino qui e a causa dei tempi tecnici non riesco a rispondere dovutamente a tutte le affermazioni del Sindaco. Vi saluto dandovi appuntamento al prossimo ravvicinato incontro.