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Reggio Calabria: finte lauree, 10 arresti e sequestri per oltre 3,2mln.

REGGIO CALABRIA :: 07/04/2022 :: Finte lauree ottenute grazie a un finto centro di formazione internazionale, falsamente riconosciuto e convenzionato con enti pubblici e università italiane e straniere. I finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito questa mattina, su delega della locale Procura, un’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di dieci soggetti, indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi e autoriciclaggio.

Tre donne di Condofuri (RC), madre e figlie, sono state arrestate, arresti domiciliari nei confronti di altri cinque, residenti nella locride, a Roma, a Trani (BAT), a Terracina (LT) e a Rho (MI) e l’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altri due, residenti a Locri (RC) e a Ribera (AG). Inoltre è stato disposto il sequestro di 2 immobili di pregio nella Capitale e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni e 200 mila euro.

Le indagini, infatti, sono state avviate proprio per verificare le denunce, presentate all’Autorità Giudiziaria, da persone truffate che avevano frequentato alcuni corsi offerti dal centro di formazione, ma i cui titoli erano stati ritenuti non validi nell’ambito di procedure valutative del personale, all’interno di Pubbliche Amministrazioni.

Le persone indagate erano in grado di fornire diplomi di laurea di università straniere con la relativa omologazione, di università italiane telematiche nonché certificati di conoscenza della lingua inglese e abilitazioni all’attività didattica nell’ambito dell’assistenza educativa, all’esito di corsi.

Le attività formative, dai prezzi esosi, erano organizzate in varie sedi, ma non erano riconosciute dalle istituzioni preposte; in alcuni casi, i titoli erano rilasciati senza la frequenza di alcun corso o il superamento di alcun esame. Una delle promotrici dell’associazione, inoltre, è indagata anche per appropriazione indebita poiché, in qualità di rappresentante legale di un sindacato di Condofuri (RC), si sarebbe appropriata di circa 300mila euro depositati sul conto corrente dell’organizzazione sindacale, mediante prelevamenti e bonifici su conti correnti propri o dei familiari.

In esito agli accertamenti patrimoniali, l’Autorità Giudiziaria ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di rapporti finanziari e due immobili di pregio nel Comune di Roma, nella centralissima Via degli Scipioni, nella disponibilità dei promotori dell’organizzazione. Tali beni, aventi un valore complessivo di oltre 3.200.000 euro, sono il provento dell’attività illecita posta in essere dai componenti dell’associazione e oggetto di autoriciclaggio.

I finanzieri hanno ricostruito come dietro la parvenza di un finto centro di formazione internazionale operasse un’associazione per delinquere, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016 a tutt’oggi, finalizzata alla commissione di una serie reati tra cui truffe, falsi e autoriciclaggio), che sarebbe riuscita ad accumulare proventi delittuosi per milioni di euro, raggirando decine e decine di vittime.