fbpx

Reggio Calabria :: Magarò visita i campi contro la ‘ndrangheta.

REGGIO CALABRIA :: 01/08/2011 :: Un paesaggio assolato e apparentemente solitario, all’ombra del costone che si erge maestoso quasi a proteggere Pentedattilo. Nella parte più alta della costiera jonica reggina, nel comune di Melito Porto Salvo, un gruppo di giovani sta portando avanti un progetto di antimafia sociale: “I campi del sole” ovvero dieci ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta che da quattro anni sono coltivati e gestiti dal Consorzio Terre del Sole, da Arci Rc, dall’associazione Pentadattilo, dalla Cgil e da Lega Cooperative.
Stamane, il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magarò,  ha fatto visita al campo e ha incontrato i giovani, donne e uomini, provenienti da diverse città del Nord  che ogni anno partecipano ai campi lavoro.
A unirli il desiderio di sconfiggere la “malapianta” ma anche di credere e scoprire la Calabria migliore.
E il Presidente della Commissione non si è fatto sfuggire l’occasione di un’iniziativa tanto importante quanto preziosa, per ribadire il pieno appoggio del Consiglio regionale alla lotta contro le mafie e l’impegno per l’affermazione della cultura della legalità anche nella nostra regione.
“Ho accolto con molto piacere  – ha esordito Magarò – il vostro invito, non solo perché voglio testimoniarvi una vicinanza reale e concreta, ma anche perché vorrei, a voi che vivete in altre regioni, presentarvi un’altra Calabria: quella delle bellezze paesaggistiche, dell’ospitalità, della solidarietà; la Calabria della storia e delle tradizioni, quella delle gente onesta e perbene e quella delle centinai e migliaia di persone che quotidianamente, lontano dai riflettori, si oppongono alla ‘ndrangheta e  lottano per l’affermazione dei diritti”.
Ai giovani seduti in circolo, nello spazio antistante l’immobile che li ospita, Magarò ha illustrato le iniziative della Commissone e i progetti futuri “perché  – ha detto – nella battaglia contro le mafie ognuno deve fare la propria parte: lo Stato, la chiesa, la società civile, la scuola”.
Il pensiero va al giudice Caponnetto quando diceva “la mafia teme più la scuola che le forze dell’ordine”.
“La ‘ndrangheta può essere sconfitta – ha proseguito Magarò– attraverso la cultura. Il ruolo della scuola e delle agenzie educative,  in questo senso è di prioritaria importanza. Formare i giovani ai valori della lealtà, della legalità, della solidarietà e della tolleranza è importantissimo per poter costruire una “resistenza civile” alle spinte espansive della criminalità mafiosa”.
Sotto accusa per il Presidente della Commissione regionale anche il sistema politico.
Su questo Magarò non fa sconti perché se è vero che “possono esserci politiche senza ‘ndrangheta – ha detto – non possono esistere le mafie senza la politica. La ‘ndrangheta – ha aggiunto il Presidente – sceglie i suoi rappresentanti politici ma ha anche i suoi uomini nell’organizzazione burocratica, dove, purtroppo, esiste una zona grigia dove s’annidano il malaffare e le collusioni”.
Ha poi risposto alle domande dei giovani  e ha  espresso la volontà di tornare a trovarli “magari  – ha detto – per mangiare insieme i prodotti dei Campi del Sole”.
“L’augurio – ha aggiunto il Presidente – è che questo campo sia anche l’occasione di uno scambio culturale tra generazioni. Voi  – ha concluso – date esempi che sono più importanti delle norme e delle iniziative che abbiamo intrapreso come Consiglio e Commissione”.