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Regionali Calabria: De Caprio (Forza Italia), “Io ci metto la faccia, basta con attacchi velenosi”.

SCALEA :: 27/09/2021 :: “Io ci metto la faccia. Ancora una volta, sono qui per la mia Calabria. La politica non è improvvisazione, ma studio costante e spirito di servizio. Prima di essere consigliere regionale, sono cittadino del mio territorio e per esso combatto”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Antonio De Caprio, che ieri sera ha incontrato gli elettori in piazza Caloprese a Scalea (Cs). Al suo fianco la senatrice di Forza Italia, Fulvia Michela Caligiuri e il coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, che è intervenuto telefonicamente nel corso della manifestazione.

De Caprio ha voluto ricordare la figura dell’ex presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che è venuta a mancare dopo appena otto mesi dal suo insediamento e a cui ha fatto seguito il facente funzione, Nino Spirlì. “Pochi mesi di governo ma intensi”. De Caprio ha voluto soprattutto rimarcare quanto fatto alla guida della Commissione regionale anti ‘ndrangheta.

“Un lavoro costante – ha detto – in cui ho messo tutto me stesso, proprio per dare valore e dignità a un organismo cardine per la Calabria. Per questo motivo, non ci sto quando con facili proclami si additano certi ambienti politici come totalmente collusi con la criminalità. Il problema ‘ndrangheta esiste, nessuno vuole nascondere la testa sotto la sabbia, ma non si può o si deve fare di tutta l’erba un fascio. Soprattutto, la criminalità si combatte con i fatti, con le azioni, mettendoci la faccia come sto facendo io”.

Infine, De Caprio, ha anche parlato della sanità mettendo in chiaro che “è noto a tutti che la Santelli sarebbe diventata commissario della Sanità calabrese e che anche il Governo centrale stava mettendo nero su bianco quello storico passaggio di consegne. Purtroppo, il destino ha voluto altro. Certamente, se il centro destra tornerà alla guida della Regione continuerà su quella strada. Siamo i primi a pensare che la sanità deve tornare nelle mani dei calabresi”.