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Rende :: Intelligence: Antonio Selvatici spiega “la nuova via della seta” al master diretto da Mario Caligiuri.

RENDE :: 30/01/2018 :: “La nuova politica d’espansione della Cina”. Questo il tema illustrato dal docente universitario, giornalista e scrittore Antonio Selvatici al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

Il docente ha iniziato evidenziando la straordinaria capacità e la ferrea volontà del governo cinese di ampliare i propri confini dal punto di vista economico e culturale. “La Cina – ha sostenuto – intende svolgere un ruolo nel Mediterraneo, per raggiungere facilmente l’Europa Centro Orientale che considera il luogo dove si concentrerà la manifattura”. Ha quindi proseguito dicendo che “la “Nuova Via della Seta” e il progetto “Made in China 2025” sono gli ambiziosi progetti che meglio esprimono la nuova politica del Paese del Dragone.

La Cina si sta velocemente evolvendo da “fabbrica del mondo” a indiscusso protagonista globale. Il Paese governato dal potente Xi Jinping, ed oggi dopo l’ultimo Congresso ancora più forte, utilizza il progetto della “Nuova Via della Seta” interamente sostenuto da fondi pubblici, per ampliare la propria sfera d’influenza e controllare a livello globale nodi strategici per il controllo delle rotte marittime e terrestri nonché la costruzione di basi militari”. Selvatici ha poi messo in luce che “il modello utilizzato è quello degli accordi bilaterali e della diplomazia delle infrastrutture.

La Cina, attraverso alcune società pubbliche, è già presente, tra gli altri, nel porto di Gwadar in Pakistan (controllando lo stretto di Hormuz dove transita il 60% del petrolio consumato nel globo), nello Stato di Gibuti (dove controlla l’accesso a sud del Canale di Suez), a Port Said in Egitto dove sta realizzando importanti investimenti (controllando l’accesso a nord del Canale di Suez), nel porto del Pireo in Grecia (dove le merci provenienti dalla Cina diventano Intraeuropee)”.

Selvatici ha quindi illustrato il metodo utilizzato per conquistare le posizioni: sponsorizzazione delle opere attraverso le banche, la loro costruzione con imprese cinesi e poi la gestione delle infrastrutture per alcuni decenni. Il modello di governance Cinese autoritario permette pianificazioni economiche di lungo periodo e capacità di spesa pubblica che i più fragili democratici stati dell’Occidente non posso programmare e permettersi.

“La chiara volontà dei cinesi – ha concluso – di diventare in breve il nuovo protagonista globale viene sottovalutato sia dall’Europa che dall’Italia che sembrano non essere ancora in grado di comprendere e trovare il proprio ruolo nel futuro ordine mondiale”. Antonio Selvatici è anche l’autore del libro “Cina: l’invasione globale” dedicato all’espansione del Paese del Dragone, che è in corso di pubblicazione presso l’editore Rubbettino nella Collana del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria con la prefazione Mario Caligiuri.