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San Pietro in Guarano :: Magarò: Un pacchero alla ?ndrangheta dalla società civile

Dai un pacchero alla ‘ndrangheta.

SAN PIETRO IN GUARANO :: 04/09/2010 :: Dallo slogan ideato dal presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia Salvatore Magarò nasce un premio istituito dal laboratorio politico-culturale “La Calabria che non c’è” vivacizzato da un gruppo di giovani professionisti dell’hinterland cosentino che si ispira alle posizioni del consigliere regionale e che si richiama ai valori della meritocrazia e della giustizia.

<Si tratta – spiega Magarò – di un pacchero d’argento, appositamente creato ed offerto dalla gioielleria Carillon di Castiglione Cosentino, da assegnare annualmente a coloro che si siano distinti in maniera particolare in Calabria nella lotta contro la criminalità organizzata.

Con il gruppo che anima La Calabria che non c’è abbiamo scelto il pacchero giocando sul significato metaforico di questo termine.

L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica a ribellarsi alla violenza ed alla prevaricazione delle cosche, a prenderle a schiaffi per fare emergere i valori di legalità e di giustizia di cui questa terra ha tanto bisogno>.

Il premio “un pacchero alla ‘ndrangheta” per la prima edizione viene assegnato a Rosanna Scopelliti.

Figlia del sostituto procuratore della corte di cassazione, il “giudice solo” Antonino Scopelliti, ammazzato dalla ‘ndrangheta il 9 agosto del 1991, Rosanna Scopelliti è presidente della fondazione a lui dedicata.

“Giovane esempio di una Calabria virtuosa che non arrendendosi alla vile tracotanza della ‘ndrangheta reagisce con coraggio e con impegno”, recita la motivazione del pacchero d’argento che le verrà assegnato domenica 5 settembre a San Pietro in Guarano alle 20.30 sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Gerusalemme. Al termine della cerimonia un concerto dei Namikurà, progetto musicale dell’associazione Pikema.