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Santa Maria del Cedro :: Consorzio del Cedro di Calabria: il presidente Adduci replica ai produttori.

SANTA MARIA DEL CEDRO :: 23/12/2020 :: Dal Consorzio del cedro di Calabria guidato dal presidente, Angelo Adduci, replicano alla nota di alcuni produttori di cedro che hanno scritto al presidente facente funzione della Regione Calabria all’assessore all’agricoltura e al direttore del Dipartimento, per denunciare “lo stato di paralisi e l’inefficienza del Consorzio”. Secondo il Presidente del Consorzio ciò cela “in realtà un tentativo, posto in essere dal solito gruppo di potere, che mira a snaturare la funzione e l’opera del Consorzio, a tutto vantaggio del solito ‘cartello’ di imprese, con conseguente danno per i cedricoltori e la cedricoltura”. È quanto afferma in una nota lo stesso presidente del Consorzio.

“Chi ricopre un ruolo pubblico – prosegue Adduci – deve accettare la critica ed i suggerimenti di tutti. Sono, però, profondamente dispiaciuto per le false notizie circolate, non tanto per la mia persona ma per il fatto che ancora oggi, nonostante i sacrifici messi in campo da tutti i cedricoltori per rilanciare la produzione cedricola, ci siano ancora dei soggetti che vorrebbero tornare indietro nel tempo per ricominciare a speculare sul prodotto, arricchendo sé stessi e vessando coloro che in ginocchio coltivano il cedro. Gli ‘anonimi’ noti informano in maniera errata i lettori, poiché il Consorzio del Cedro nasce nel 1999 e non nel 2005, a dimostrazione del fatto che a loro interessa solo la data di riconoscimento regionale, ignorando completamente i principi ispiratoti ed il lavoro fatto per scrivere la Legge Regionale di tutela della cedricoltura.

Da subito il prezzo lievitò a 90 euro, e da molti anni non si scende sotto la soglia dei 130. Non raccontano dei tentativi di sabotaggio messi in atto contro il Consorzio per svalutare la vendita del cedro fresco e salamoiato che viene lavorato all’interno dello stabilimento ex T.U.V.C.A.T. La cooperazione tra le piccole aziende aderenti a tale iniziativa ha garantito, in questi anni, che la produzione e la trasformazione si spostasse in maggior percentuale nel nostro territorio. Nonostante le difficoltà, negli ultimi anni i cedreti stanno progressivamente sviluppandosi. Sono due i principali motivi per i quali anche molti giovani scelgono di investire in questa coltura: il primo è che hanno la garanzia di vendere il raccolto ad un prezzo equo (garanzia del Consorzio). Il secondo è che il mercato mondiale veicolato dagli ebrei è in grande espansione (grazie ai rapporti, privi di interesse diretto, che il Consorzio ha con le comunità ebraiche di tutto il mondo. Semmai, l’unico interesse è quello dello sviluppo generale di tutto il comparto)”.

“Per quanto mi riguarda, come sempre – conclude Adduci – sono pronto a confrontarmi con tutte le forze positive del territorio, mettendo in discussione anche il mio operato, che certo è migliorabile; anzi può e deve essere arricchito dal contributo di tutti. Questo è il mio più sincero auspicio”.