Santa Maria del Cedro :: La Soprintendenza Archeologica promuove un convegno sulla donna.

SANTA MARIA DEL CEDRO :: 02/03/2011 :: Per il prossimo sabato 5 marzo la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, in concomitanza con la Festa della Donna, ha promosso una giornata dedicata alla donna e al suo ruolo nell'antichità. La manifestazione curata in collaborazione con le amministrazioni dei Comuni di Santa Maria del Cedro e di Tortora vuole essere un momento di riflessione fuori dai luoghi comuni sulla condizione femminile nel passato.

L'incontro si incentrerà su una serie di relazioni tenute da illustri studiose che tratteggeranno con puntualità e competenza la complessa problematica del posto assegnato alla donna nelle società antiche. Non solo quindi verrà affrontato il tema della donna nella sfera strettamente familiare, ma anche quello delle sue attività e dei suoi compiti nella società sia per quanto attiene l'antica Grecia che per il mondo italico. Tutto ciò a partire dalla diretta esperienza di donne impegnate in importanti realtà culturali dell'Italia meridionale legate alla conoscenza e allo studio del passato.

La manifestazione, coordinata dal dott. Gregorio Aversa, avrà luogo alle ore 17,00 nella sala conferenze del “Palazzo Marino”, già Carcere dell'Impresa, in comune di Santa Maria del Cedro e sarà preceduta in mattinata da una visita guidata alla mostra permanente “Archeologia per Tortora: frammenti dal passato” allestita nel 1998 presso il palazzo Casapesenna in comune di Tortora, la principale realtà espositiva nel settore archeologico dell'Alto Tirreno cosentino. Assieme al parco archeologico dell'antica città di Laos, in località Marcellina nel comune di Santa Maria del Cedro, entrambe rappresentano realtà archeologiche dalle enormi potenzialità, che potranno dare un rilevante contributo allo sviluppo turistico e culturale di questa parte del territorio calabrese se otterranno il giusto impulso.

E proprio le donne, che da sempre hanno avuto un ruolo centrale nella società, sapranno dare una volta di più, con la loro incisività e la loro passione, un contributo determinante in quella che si configura come la principale sfida dei nostri tempi: la gestione della modernità che – particolarmente al Sud – passa attraverso responsabilità e coscienza collettiva, valori condivisi e salvaguardia del bene comune.