fbpx

Santa Maria del Cedro :: Si è conclusa la VI Rassegna del Cedro.

SANTA MARIA DEL CEDRO :: 24/08/2011 :: Il Consorzio del Cedro di Calabria, nella sua attività di tutela, promozione, valorizzazione e commercializzazione del cedro, organizza, nella splendida cornice medievale del Centro Polivalente per la Coltura e la Cultura del Cedro – Palazzo Marino già Carcere dell’Impresa – Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro (Cs), la VI Rassegna del Cedro e dell’eno-gastronomia tipica di Calabria, “Il Cedro nella Riviera. Tra coltura e cultura” (20-23 agosto).

Interagire per garantire la giusta promozione ai prodotti della Calabria, in un circolo ben orchestrato che dia visibilità alle risorse del territorio, alla tradizione e alla cultura. I convegni della VI Rassegna del Cedro e dell’eno-gastronomia tipica di Calabria, “Il Cedro nella Riviera. Tra coltura e cultura” si sono soffermati sulla concertazione, fondamentale per uscire da situazioni che, col tempo, rischiano di diventare marginali. Il discorso, focalizzato dapprima sul cedro, ha assunto dimensioni più ampie, con il coinvolgimento delle sfere e dei settori connessi, dall’enogastronomia, alla tradizione e alla religione. In tal senso, particolarmente suggestivo l’incontro con il rabbino Mosè Lazar che, come ogni estate, insieme alla comunità ebraica si reca a Santa Maria del Cedro per raccogliere l’etrog (cedro in ebraico), il frutto sacro per la Festa del Sukkoth. Il documentario “Il cedro di Geo & Geo”, girato dal regista Gianni Romano (cha ha coordinato la VI Rassegna), ha reso più emozionante il viaggio intorno all’agrume, simbolo capace di racchiudere, come in uno scrigno, il sacro e il profano.
I seminari hanno mostrato come la via del cedro abbracci enormi potenzialità di progresso, con forti connotazioni che determinano l’identità culturale di un popolo.
“Lo sviluppo della Riviera dei Cedri – ha dichiarato Angelo Adduci, Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria – deve essere veicolato da un preciso programma intersettoriale. Il cedro, insieme agli altri prodotti che uomini e donne coltivano, mantenendo in vita una tradizione agricola fonte di sostentamento e di memoria storica, può diventare il volano di queste zone. Negli anni ’60-’70, purtroppo, la Riviera dei Cedri ha perso la sua identità culturale che ruotava intorno a questo agrume: la tradizione dei nonni non è stata trasmessa ai nipoti, che hanno intrapreso strade diverse, a discapito del retaggio culturale e della coltura del cedro. Da qui l’esigenza di rielaborare la tradizione per presentare nuove idee di sviluppo, che non si soffermino su un solo prodotto, ma comprendano le diverse e innumerevoli risorse che il nostro territorio offre da anni. Marketing territoriale e un precipuo programma intersettoriale della filiera cedricola allargata è la mission del Consorzio del Cedro di Calabria, che punta sul riconoscimento del forte valore del prodotto per avere poi la capacità di studiare le diverse modalità di proporlo. Un’agricoltura, così, che resta ancora al passato, prende spunti dal presente e pianifica il futuro, in nome della tutela e della valorizzazione delle materie”.
Interessanti i numerosi interventi che si sono susseguiti nei quattro giorni di convegno a tema, in cui ogni relatore ha apportato preziose testimonianze e concreti spunti di analisi. Come in un mosaico, le diverse e sfaccettate tessere si sono incastrate nel miglior modo, per dare l’imput e continuare insieme il viaggio alla riscoperta di sapori e delle risorse tipiche della Calabria. Perché se vero che “Noi siamo quello che mangiamo” (come diceva il filosofo tedesco Feuerbach), attraverso il cibo e le materie prime si può far leva sulla coscienza e il modo di pensare di un popolo, nel rispetto di ogni sostrato culturale.
Non di solo parole si è caratterizzata la VI Rassegna. Degustazioni di prodotti tipici, concerti e spettacoli teatrali, una mostra pittorica e una fotografica hanno reso affascinante i quattro giorni, accomunati dal profumo e dalle verdi venature del cedro.