fbpx

Sant’Agata di Esaro :: Domani la manifestazione dedicata a Piero Bellanova.

SANT’AGATA DI ESARO :: 26/07/2011 :: Mercoledì 27 luglio 2011, ore 18.00 in p.za Vittorio Emanuele ci sarà la presentazione del volume “Ascoltare le stelle” di Piero Bellanova. Dopo i saluti di Luca Branda (sindaco di Sant’Agata di Esaro) e di Giacinto Mariani (sindaco di Seregno), interverranno Domenico Giordano (commissario prefettizio), Mario Caligiuri (assessore alla Cultura Regione Calabria), Domenico Gallo (rappresentante comitato promotore), Francesca Capparelli (consigliere comunale) e la prof.ssa Silvana Palazzo (direttrice redazione Unical) che relazionerà su “Bellanova, futurista, fra poesia e psicoanalisi”.

Coordina Ilaria Mollo. Prenderanno parte alla manifestazione anche i familiari di Bellanova che leggeranno alcuni testi poetici del volume.

A seguire, alle ore 19.30, ci sarà la cerimonia di scopertura e intitolazione della strada “Piero Bellanova” che andrà a sostituire l’attuale “Via Nazionale”. Il tutto allietato dall’Associazione Culturale Banda Musicale di Sant’Agata di Esaro, diretta dal maestro Federico Fasano.  

In merito all’iniziativa il sindaco Branda dichiara “ Piero Bellanova è una delle figure più belle ed importanti di Sant’Agata di Esaro, per quello che rappresenta dal punto di vista culturale, per il suo contributo alla psicoanalisi italiana e anche per essere stato un esponente importante del Futurismo, partecipando attivamente al gruppo dei Futuristi Romani, ed essendo stato legato personalmente a Marinetti. La sua storia rende onore a tutta Sant’Agata e a tutti i Santagatesi, per questo motivo l’intitolazione di una delle vie principali di Sant’Agata a Piero Bellanova, diventa un momento importante per tutta la nostra comunità, che con questo gesto rende omaggio anche ad un grande poeta”

Piero Bellanova nasce a S.Agata di Esaro il 5 febbraio 1917. Frequenta la scuola elementare del suo paese, poi la scuola media presso il collegio Villa Sora di Frascati, il liceo classico nell’abbazia dei Benedettini di Cava dei Tirreni e infine si laurea in Medicina e chirurgia alla Sapienza di Roma. Ancora studente universitario conosce Marinetti, grazie ad un amico giornalista calabrese Luigi Scrivo che era anche segretario di Marinetti. Partecipa attivamente al gruppo dei futuristi romani e se ne fa promotore anche scrivendo articoli pubblicati in Calabria fra il 37 e il 38. Nel 39, appena 22 anni, firma con  Marinetti e Scrivo il Manifesto Futurista del romanzo sintetico pubblicato su “Il Giornale d’Italia” e nel 40 pubblicò il primo romanzo sintetico italiano: “Picchiata nell’amore”.
Laureatosi in medicina nel 41, diviene medico personale di Marinetti. Nel 43 collabora al Canzoniere futurista amoroso guerriero e pubblica per le Edizioni Futuriste di “Poesia” l’aeropoema “Bombardata Napoli canta”, ultima prova estetica prima della fine della guerra, lavoro preceduto da un “aeropoema collaudo” di Marinetti con quattro tavole fuori testo di Prampolini, Benedetta, Dottori e Crali. Firma con Marinetti, Scrivo e Trimarco il “Manifesto dell’arte della tipografia”.
Nel dopoguerra, dal 1945 al 1946, fa parte del Ministero della Costituente come segretario della Commissione Sanitaria. Nel febbraio del 46 conosce, in una serata al Convivio, un’associazione culturale, Anna Madami, con la quale si sposerà dopo due mesi il 29 aprile. Anna Madami proviene da una famiglia nella quale si respira l’arte. La sua mamma, Giorgina Fabbrini era la figlioccia di Matilde Serao, la quale era amica intima, fin dalla scuola, di sua madre Marianna Colca. Tanto Giorgina che la sorella Matilde avevano sposato due artisti. Giorgina il musicista, pittore e scultore Aldebrando Madami e Matilde il pittore Mario Sironi. Anna era la figlioccia del poeta futurista Luciano Folgore.

Dopo la laurea in medicina in un primo tempo si occupa di chirurgia estetica ma viene ben presto preso dall’altro suo grande interesse, la psicoanalisi. Comincia l’analisi didattica con Emilio Servadio e nel 56 entra a far parte della Società Psicoanalitica Italiana della quale diventa segretario. Incarico che ricopre dal 1966 al 1986, anno nel quale ne diventa vicepresidente fino alla morte avvenuta il 19 maggio 1987. Con il senatore Adriano Ossicini, anche lui psicoanalista, contribuisce alla realizzazione della legge sull’ordinamento degli psicologi. Partecipa alla realizzazione del centro psicotecnico della polizia e alla creazione della Società  Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica.

Si occupa anche di criminologia. Quando viene costruito il carcere di Rebibbia (doveva essere un carcere modello per il recupero dei giovani adulti detenuti con condanna definitiva) partecipa all’organizzazione e vi lavora per molti anni.

Era sempre molto interessato ai rapporti fra il cinema e la psicoanalisi, nati fra l’altro nello stesso periodo. Nel 1964 collabora alla sceneggiatura di Sergio  Amidei del primo film psicoanalitico italiano, La fuga per la regia di Paolo Spinola. Nel 1968 è ispiratore di un convegno svoltosi a Trieste sulla psicoanalisi e cultura, in particolare sui rapporti fra la psicoanalisi e l’arte, la psicoanalisi ed il cinema.

La passione per l’arte lo ha accompagnato per tutta la vita, e molti sono stati gli artisti fra i suoi amici e fra i suoi pazienti: Bernardo Bertolucci, Adolfo Celi, Adriana Asti e molti altri  ancora.
Un suo caro amico è stato il futurismo Mario Verdone, come il figlio Carlo Verdone e tutta la sua famiglia.