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Scalea :: Antonio Pappaterra: solidarietà e vicinanza per gli operai in stato di agitazione della società Falzarano.

SCALEA :: 24/01/2014 :: “La politica locale non dovrebbe abbandonare questioni ancora irrisolte, dal sindacato parte una grande opportunità di riflessione per il cambiamento. Comprendo e rispetto l’assenza di opinione da parte dei rappresentanti e colleghi politici locali di Scalea  sulla questione che riguarda, pressoché, una risorsa come quella rappresentata dalla gestioni dei Rifiuti.

Con il commissariamento di Scalea può sembrare inutile intervenire e dibattere su un problema ereditato dagli anni del lassismo e della strafottenza istituzionale sul territorio comprensoriale, ma non mi sembra giusto il permanere del silenzio, dell’apatia e dell’abbandono su questioni, come quello dei rifiuti che riguarda non solo Scalea, di estrema importanza per il futuro della nostra area.

Di rifiuti solidi urbani si potrebbe vivere, come dimostra la Svezia e altre regioni d’Italia come la Toscana, ma qui in Calabria, non solo nel tirreno, essendo relegati in una zona dove regna incontrastata una mentalità medioevale, dove fa da padrona probabilmente la ‘ndrangheta, parlare di rifiuti comporta abituarsi ad avere problemi atavici e rognosi, come continue aperture di inutili discariche dove vi si getta di tutto, continue agitazioni di operai che non vengono pagati da mesi, continui ripetersi di scempi e disagi, continui e perpetue riprese di raccolte differenziate che in realtà non partono mai, (per il semplice motivo che i metodi adottati, a cui sono costrette le amministrazioni comunali, danno solo l’effetto di pulire il proprio giardino, per andare a sporcare quello degli altri.)

Ritornando, però, sulla questione che riguarda in particolare gli operai della Falzarano di Scalea, oltre a rendersi conto che il problema Rifiuti in generale è un problema legato alla mancanza di volontà politica a tutti i livelli, non assoggettabile quindi ad un solo e singolo comune, si percepisce la netta sensazione di vuoto che fa sentire gli operai  di essere abbandonati ad un triste destino. Questo, senza dubbio, non vuol essere una ripresa di vecchie ostilità da parte del sottoscritto verso protagonisti della politica locale di Scalea a cui potrebbe anche essere attribuita pienamente la responsabilità della questione irrisolta, ma uno spunto di riflessione che si coglie dalla lotta che lo stesso Sindacato, in particolare la CGIL, sta producendo nella lotta e nell’ormai vertenza in atto a favore degli operai in stato di agitazione da mesi.

Oggi non è più possibile pensare che quello che sta succedendo agli operai di Scalea sia solo un problema che riguarda Scalea, ma tutto il comprensorio tirrenico. Il continuo ripetersi degli avvenimenti, più o meno, in tutti i comuni della Calabria, dovrebbe far pensare molto sulle prospettive della gestioni dei rifiuti nella nostra area e nella nostra Regione. Eppure niente e ancora non ci si arriva, ancora si insiste con metodi sbagliati e campanilistici, anche da parte nostra, come cittadini e come politici, continuiamo a pensare che ciò che accade a Praia a Mare, ad esempio, sia meglio che a Scalea, o ad Orsomarso.

Il problema è sempre quello: dove la prospettiva? Quale scenario si prospetta per i rifiuti nella nostra area? Questi operai, queste famiglie  e le famiglie di tutti coloro che lavorano nel settore che futuro avranno? Dovranno lottare ogni volta per difendere un salario che dovrebbe essere garantito dall’attuale tariffa TARES?

Queste sono le domande che emergono dalla lotta sindacale , da dove è partita, ancora oggi, una grande opportunità di riflessione per il cambiamento che va raccolta come sfida, non come caso isolato da gettare nel silenzio. Per ciò ritengo doveroso da parte mia esprimere solidarietà agli operai in stato di agitazione della società Falzarano ai quali auguro di trovare risposte certe e durature per il futuro delle loro famiglie e il benessere di tutti noi.
La politica locale dovrebbe ritornare a parlare di ambiti e aree vaste per la gestione unica del servizio  rifiuti e non tralasciare questi aspetti che rappresentano lo specchio della realtà difficile che ogni comune e ogni cittadino del tirreno sta vivendo dagli ultimi 10 anni. In prospettiva ci vuole una proposta diversa, un progetto territoriale più ampio e durevole per la gestione dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, altrimenti il problema si ripeterà ancora”.