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Scalea :: A.T.C., Francesco Rovito, non risponde sullo stato reale dell'azienda.

SCALEA  :: 20/01/2009 :: La risposta dell'amministratore delegato dell'Alto Tirreno Cosentino s.c.p.a., l'azienda di raccolta e servizio per il trattamento dei rifiuti di Scalea, inviata alla Stampa, giovedì 15 gennaio, non chiarisce il dubbio sulle problematiche contrattuali, probabilmente poste in sede sindacale, relative anche all'ambiente di lavoro degli operai, e non evidenzia, realmente, uno stato di salute aziendale degno di essere apprezzato dagli stessi lavoratori della società e dai cittadini.

La situazione che appare agli occhi della comunità di Scalea non è rosea e non corrisponde esattamente alle dichiarazioni della risposta di Francesco Rovito all'invito della C.G.I.L. comprensoriale, riguardante, soprattutto, la questione della probabile violazione della legge 368/2001, art 1, 4, 5, in materia di trasformazione dei contratti lavorativi da tempo determinato a tempo indeterminato. Lo stesso amministratore delegato, a proposito anche delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, non ha risposto, ne smentito l'evidenza di una problematica, ormai attuale, che porterà l'organizzazione sindacale a definire una soluzione contrattuale degna di essere definita economicamente sostenibile per gli operai che in questi anni, a quanto pare, sembra abbiano lavorato senza alcuna garanzia. Bisogna, comunque, prendere atto dei risultati, in percentuale, raggiunti dalla società mista sulla raccolta differenziata, nell'ambito in cui ha espletato il servizio durante gli anni precedenti e nella provincia di Cosenza, anche se i dati raggiunti non sono solo merito del sistema organizzativo dell'A.T.C., ma, principalmente, frutto  della professionalità e serietà dei lavoratori, attualmente in evidente stato di disagio e preoccupazione per il futuro. E' da sottolineare che  l'intervento di Rovito non risponde nemmeno in merito al mancato pagamento degli stipendi e non esaudisce, così, il dubbio sulla sostenibilità economica dell'azienda che rappresenta, anche perché la dichiarazione, in conclusione della sua risposta, non trova riscontro nei fatti. Se prendiamo in considerazione che gli operai non vengono pagati da quasi tre mesi, si deduce che l'amministratore delegato, molto probabilmente, ha problemi di bilancio e quindi tutta quella solidità decantata potrebbe risultare svanita. Insomma, la relazione sullo stato di salute della società mista A.T.C., lascia  sul terreno diverse questioni  delicate ed  importanti aperte, sulla quale è giusto, proprio perché la ditta è a capitale pubblico al 51%, dare risposte certe. Per questo è lecito chiedere all'amministratore delegato ed anche al Sindaco di Scalea, che fino ad ieri era presidente della società, quali sono stati gli investimenti nuovi fatti, oltre a quello della realizzazione degli uffici,realizzati in economia dagli stessi operai della ditta, nell'autoparco del comune, visto che non si intravede ombra di modernizzazione e che la maggior parte dei mezzi, come ad esempio i camion di raccolta, che la società mista utilizza sono, od erano, della cittadina di Scalea? Inoltre, se in questi investimenti aveva previsto  anche la messa a norma di sicurezza e di salute del luogo di lavoro degli operai della società mista. Ed ancora, se  parte dell'utile della società mista è stato investito per regolarizzare i contratti dei lavoratori precari da almeno 2 anni. Se esistono investimenti per migliorare il servizio di raccolta, visto che numerosi cittadini lamentano sporcizia e puzza vicino ai bidoni di raccolta e nelle vicinanze dell'autoparco comunale adibito ad ufficio e, sembra, anche a discarica temporanea. E poi, se vi sono debiti da parte della società, se ci sono enti creditori. Ed infine, visto l'enorme e discutibile successo della ditta, si chiede se la raccolta differenziata si effettua a Scalea e  se si continua a fare. Per quanto riguarda il servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta”, per cui la società mista ha percepito un contributo regionale, è possibile che questo servizio era finalizzato solo alla consegna del secchiello e le buste colorate, o era previsto  anche il ritiro dei rifiuti a domicilio?  

Il Presidente dell'Associazione La Scossa, Antonio Pappaterra