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Scalea (Cs) :: Consiglio Comunale. Il gruppo PD contesta la maggioranza.

Al consiglio comunale convocato senza la previa riunioni dei capigruppo, il consigliere Introini del gruppo del Partito Democratico legge un documento di protesta prima di abbandonare l’assise. Criticata la gestione Russo che decide senza passare dal consiglio

 

SCALEA :: 22/12/2008 :: “Sono qui presente in rappresentanza al gruppo del Pd e quindi dei consiglieri Ciaccio e Ciancio per manifestare il nostro dissenso verso questa assise comunale convocata senza una preventiva riunione dei capigruppo come la vuole la prassi. Tuttavia vogliamo esporre alcune considerazioni nel rispetto dei principi di democrazia che questa amministrazione continua a ritenere superflui. L’anno che sta per chiudersi è stato caratterizzato da una acuta recessione. E per il 2009 l’orizzonte si presenta ancora più buio. In particolare per quanto attiene al sud Italia se si dovesse anche verificare l’approvazione del federalismo fiscale. In questo quadro di crisi generale è normale che anche lo nostra città soffra dal punto di vista economico. Però ci sono alcune situazioni specifiche che hanno influito sulla crisi economica a Scalea e che devono essere analizzate. Alcuni enti o società di servizi, ad esempio, ritardano nella erogazione degli stipendi ai propri collaboratori (vedi alto tirreno cosentino, Consorzio di bonifica Valle Lao) sottraendo linfa vitale alla economia del paese. Il commercio a Scalea langue e Scalea, si sa, vive di turismo e di commercio. Gli incassi del periodo estivo, che un tempo consentivano quanto meno di arrivare al periodo natalizio, non sono più sufficienti alle famiglie per il soddisfacimento dei proprio bisogni. Queste sono conseguenze legate  sicuramente alla crisi economica generale ma  anche a precise scelte di questa amministrazione comunale che ha ormai deciso di evadere dalla fase decisionale il consiglio comunale. Sicuramente considerate le varie proteste dei Commercianti ( manifestazione durante la festa patronale della vergine del Carmelo e non ultima la protesta di tanti cittadini e commercianti apparsa su internet sul blog facebook) forse anche uno dei motivi  della crisi economica della nostra città è  dovuta alla  chiusura di Piazza Caloprese .che ha contribuito ad affossare le economie di molte attività della zona. Il cosiddetto lavoro di riqualificazione della piazza, costato circa 500.000 euro, qualitativamente scadente e protrattosi a lungo nel tempo, ha creato notevoli danni al commercio locale. Era stata avanzata la proposta di apertura invernale e di chiusura estiva ma l’amministrazione comunale non ha voluto accettare il suggerimento. Tutti gli altri lavori previsti a corredo della piazza sono oggetto di un contenzioso che sicuramente avrà tempi lunghissimi prima di essere risolto. Per il resto questa amministrazione, che ha dormito per nove anni, sembra essersi di colpo svegliata per proporre faraonici progetti pare nemmeno partoriti da persone alla stessa appartenenti. Ad esempio: la costruzione della ormai famosa scala che dovrebbe sorgere alle spalle della stazione di servizio Agip di Via Bianchi con quali fondi dovrebbe essere realizzata? Derivati? Bene, sappiamo quanto ci costeranno. Fondi comunali? Allora aumentiamo ancora i tributi magari facendoli riscuotere ad una società come la San Giorgio dalla quale non siamo nemmeno riusciti a conoscere quanto ha incassato e quanto ha versato nelle casse comunali. Noi riteniamo ci siano altre priorità. Questa, come altre, sembrano operazioni di facciata, studiate in vista delle prossime consultazioni elettorali. Ma per arrivare al punto specifico in discussione questa sera di variante al vigente piano carburanti che prevede la delocalizzazione della stazione di servizio Agip, ci sembra opportuno, quale partito che ha sempre agito in difesa dei lavoratori, ricordare che già negli anni scorsi detta struttura è stata oggetto di contenzioso e che alla società Eni è stato riconosciuto dal tribunale pieno e legale diritto ad operare in quanto in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge. Pertanto il fatto di ritornare periodicamente su questo punto, potrebbe portare l’Eni, visto il pericolo di recessione economica e di blocco degli investimenti, a dismettere e chiudere definitivamente il proprio punto vendita. Per cui  contestualmente ad un piano di riordino Carburanti auspichiamo che a ridosso di queste feste solenni che ci devono indurre alla riflessione, prima di prendere qualsiasi decisione in merito a tale problematica,  ci sia un confronto dialettico sereno e fruttuoso e condiviso da tutti,  Tutti noi sappiamo che in  questo caso si perderebbero sei posti di lavoro fissi, più alcuni stagionali, e noi non pensiamo che oggi Scalea, si possa permettere questo lusso. Tutto ciò, ci deve portare ad una profonda riflessione, e ribadisco la disponibilità del partito democratico a trovare insieme a tutti voi soluzioni idonee a salvaguardare l’ambiente ed il lavoro.  Ma se questo mio appello  non  dovesse produrre, alcun effetto,  il rischio a cui si va incontro potrebbe essere la perdita del lavoro per sei capi di famiglia. Questa è la responsabilità che stiamo per assumerci nei confronti di quelle famiglie e dobbiamo meditare. Vi invitiamo pertanto ad evitare questo punto all’ordine del giorno in attesa di ulteriori chiarimenti.