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Scalea :: Debiti del comune: appello di Damiano Barletta, ex operaio dell'ente.

SCALEA :: 18/05/2010 :: << Nel 2007 ho vinto un ricorso al Tar contro il comune di Scalea, ma dopo mesi e mesi di attesa, ancora non ho avuto niente>>. Sono le parole riempite di enorme disagio di Damiano Barletta, un ex operaio manutentore del comune di Scalea che ha lavorato presso l'ente dal 1984 al 1991, senza aver riconosciuti i diritti legati alla sua posizione lavorativa.

Da quanto appurato dalle sentenze del Tar di Catanzaro, la n° 440/05 e la 312/07, all'ex operaio spetterebbe una somma pari a 111.000 euro riconosciuti perché all'epoca del suo rapporto lavorativo l'ente non gli corrispose le somme relative al pagamento delle differenze retributive tra gli stipendi corrisposti dall'amministrazione comunale di Scalea e quelli del terzo livello iniziali previste dalle disposizioni contrattuali, al pagamento delle differenze delle tredicesime mensilità, al pagamento del TFR, al pagamento delle quote in aggiunta di famiglia, alla regolarizzazione della posizione assicurativa e previdenziale, il tutto in proporzione dei periodi di lavoro prestati. Sembra, però, che la posizione del comune di Scalea nei confronti dell'ex operaio negli ultimi 3 anni sia peggiorata, perché pare che l'ente, a seguito di una determina del commissario ad acta nominato dal Prefetto, del 14 Luglio 2008, non abbia adempiuto al dovere legale ed amministrativo nei confronti dello stesso operaio. <<Sono stremato, – ha dichiarato Barletta- ,  se continua così mi legherò davanti al comune, perché sono mesi che l'amministrazione comunale, sia quella precedente, che quella attuale, non mi corrisponde il dovuto previsto dalla determina del commissario del 14 luglio 2008. Quella delibera, – ha aggiunto Barletta,- prevedeva la mia liquidazione già dal 2008, ma ho atteso invano e nemmeno gli amministratori comunali di allora e di adesso sanno darmi spiegazioni per l'atto legale disatteso. Sono al limite- a concluso l'ex operaio,- e se nel prossimo bilancio non viene prevista questa spesa e il mio dovuto, oltre alla protesta, denuncerò il comune alla procura della Repubblica per abuso d'atti d'ufficio.

Antonio Pappaterra