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Scalea :: Il Comitato in Difesa della Sanità preoccupato per la salute dei calabresi.

SCALEA :: 18/05/2010 :: Il Comitato in Difesa della Sanità Alto Tirreno Cosentino sta seguendo con molta preoccupazione le notizie che giungono dal Governatore della Calabria e dal Governo centrale sul disavanzo della Sanità. Ricordiamo che il deficit parte da molto lontano, intorno al 2000.
Oggi assistiamo al balletto delle colpe: “Io non sono stato!”, l’altro risponde “è stato lui!” Come sempre la colpa ricade sui cittadini perché non sanno far valere i propri diritti. Se invece si addebitassero le somme del deficit ai responsabili del disastro economico, questi ultimi si guarderebbero bene di provocare tutto questo disastro. Negli anni passati si è sperperato con molta facilità, tanto è sempre e comunque il cittadino che viene chiamato a pagare. Per rientrare dal deficit, vogliamo ricordarlo ancora una volta, sono necessari: una nuova mappatura degli ospedali, la creazione di poli d’eccellenza, una nuova riorganizzazione come i riuniti Praia – Scalea e Paola – Amantea. Sono anni che stiamo ribadendo di evitare ai circa 68.000 calabresi i ricoveri e l’emigrazione verso altre Regioni; solo così si ripianerebbe in un solo anno tutto il disavanzo della Sanità, senza far ricorso a nuove tasse, all’aumento del ticket, all’aumento del bollo auto. Bisogna dimostrare ai Calabresi che il modo di rientrare dal deficit sono gli investimenti sopra citati. Insomma deve essere la sanità che va verso il cittadino, e non il contrario, ammassando tutto in una postazione, per prenotare una risonanza magnetica devi andare di persona o in fax, creando disaggi per le persone anziane facendoli girare e telefonare varie volte, roba da quarto mondo.