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Scalea :: Intervento di Nicola Battaglia, il lavoratore dell’Atc vittima di un incidente sul lavoro.

SCALEA  :: 11/11/2010 :: «Sono tornato a casa circondato dall'affetto della mia famiglia e ho ritenuto opportuno trovare un modo per ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine, per ricambiare tante forme di affetto ricevute. Non ho trovato, al momento, la forza di farlo pubblicamente e, per questo, ho deciso di chiedere la cortesia ai mezzi di comunicazione.

Dal giorno dell'infortunio, è inutile nasconderlo, la mia vita è cambiata totalmente. Nell'attesa dell'arrivo dell'autoambulanza, i miei pensieri sono andati a mia moglie, alla mia piccola figlia, ai miei familiari. Ringrazio, però, il Signore di avermi dato l'opportunità di poter rimanere insieme a loro. Non posso nascondere,poi, il mio apprezzamento per una persona speciale, Pasquale Basile, che, al di là della sua carica, ha dimostrato di essere vicino a me e alla mia famiglia come una persona cara. Per me è diventato un amico.

Oltre a Basile, in qualità di sindaco, mi preme ringraziare tutto il consiglio comunale che mi ha più volte e con vari modi dimostrato solidarietà e vicinanza. Tutta la popolazione di Scalea direttamente o indirettamente ha voluto essere con me e con la mia famiglia in questo momento di disagio. Il mio pensiero va a tutti i familiari diretti e indiretti che hanno sofferto insieme a me condividendo ogni attimo dei momenti più difficili. Ho apprezzato anche il gesto, sicuramente nato dal cuore, dell'associazione W Scalea, alla quale, però, ho già fatto pervenire un messaggio ben preciso. So che hanno avviato iniziative, ma preferisco che quanto si sta raccogliendo vada donato a famiglie più bisognose. Sono certo che io e la mia famiglia sapremo superare questo momento.

Un grazie va anche ai miei colleghi di lavoro che si sono tenuti in costante contatto con i familiari.

Dal momento in cui ho lasciato il luogo in cui è avvenuto l'infortunio, sino al letto dell'ospedale, sono passati tanti pensieri nella mia mente.

All'Annunziata di Cosenza posso affermare con grande felicità di aver visto quella catena umana di solidarietà ancora attorno a me, anche i semplici cittadini che si sono trovati a passare in reparto, hanno avuto gesti di vicinanza, forse anche per la mia giovane età.

Infine, mi premeva ringraziare tutto il personale dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza. Sin dal mio percorso sulle ambulanze, fino alla sala operatoria ho apprezzato la professionalità e l'umanità delle persone che mi sono state accanto in un percorso difficile. Anche il tentativo estremo di salvare la mia mano, non può che essere visto come un gesto d'amore verso una persona giovane che ha ancora una vita davanti a sé. Il ringraziamento va quindi a tutto il personale dell'Annunziata e al reparto di Chirurgia vascolare. Vorrei nominare chi mi è stato accanto, ma non dimenticherò mai tutte quelle persone che mi hanno assistito anche con piccoli gesti, i dottori: Morrone, Scarcelli, Intrieri, il primario dottor Togo che ha cercato di effettuare l'impianto della mano. Il dottor Quaglietta che ha partecipato insieme all'equipe all'intervento durato dodici ore. Il personale della sala operatoria, gli anestesisti, gli assistenti tecnici, la dottoressa Conte e il dottor Piro. I loro volti mi sono rimasti bene impressi nella mente. Posso tranquillamente confermare che il reparto di Ortopedia è affidato a personale competente e che cerca di svolgere la professione nel migliore dei modi. Non solo professionalità, ma anche tanti gesti di affetto verso chi soffre».