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Scalea :: La Scossa: Ancora Nessun intervento preventivo sul canale Cornale.

L'affluente della contrada Piano dell'Acqua è inquinato dalla discarica.

SCALEA :: 11/02/2009 :: Il Cornale sfocia direttamente nel Canale Tirello, il rivolo d'acqua che, nelle stagioni calde, percorre in mezzo al centro di Scalea, fino a sfociare nel mare, sotto la zona di Torre Talao. In epoca storica questo canale, attualmente inquinato, veniva utilizzato dai contadini del luogo come riserva d'acqua e, in alcune circostanze, incanalato verso un mulino ad acqua sito nei pressi del piano.

Cenni storici, risalenti ad un iscrizione  del periodo Svevo a Scalea, affermano che l'imperatore Federico II in persona, nel Luglio del 1224, aveva donato l'area e le sue risorse ai  monaci Cistercensi di un importante chiesa locale del territorio, denominata di S.Pietro Lo Grasso.  Attualmente, se storicamente rilevante deve essere considerato, nella zona persistono solo discariche, una di queste inquina il canale Cornale, come già denunciato a mezzo stampa, dopo diverse segnalazioni da cittadini residenti nel luogo, dai Verdi di Scalea, alle autorità competenti e all'amministrazione comunale. Dopo un mese dalla segnalazione  non c'è stato nessun intervento riparatorio da parte di nessun organo istituzionale interpellato. Dalle immagini attuali della situazione del canale, si rileva chiaramente, che le acqua schiumose e puzzolenti del Cornale scaricano nel Canale Tirello, ed è evidente lo scempio ambientale e dannoso che questi fluidi provocano alla natura e alla salute dei cittadini di Scalea. Nel Gennaio del 2009, il Portavoce dei Verdi, Palmiro Manco, aveva denunciato con tristezza che, probabilmente, gli scarichi di percolato della discarica, situata a circa 200 mt dal luogo d'accumulo del refluo acquoso, sono la causa del danno ambientale che si sta silenziosamente perpetrando a danno, soprattutto, della salute stessa dei cittadini. Ancora non si conoscono quali  siano le influenze sull'incremento in  percentuale dei tumori relative a questo tipo di inquinamento , ne si può definire con certezza se l'inquinamento provocato dalle “discariche senza rifiuti selezionati”, in genere, siano causa principale del male del secolo, ma sicuramente l'incuria con la quale viene trattata una zona dove si riconosce, anche storicamente, la presenza di falde acquifere  importanti per il territorio, non migliora la gravità del rischio. Per questo, ancora una volta, è lecito chiedere al Sindaco di Scalea, dott. Mario Russo, e all'amministrazione comunale, questa volta in base all'art. 54 comma 2 e 3 del Dlgs 267/00, perché non c'è stato nessun intervento in merito alla questione posta dai cittadini e dalla federazione dei Verdi, volta a prevenire un caso di emergenza ambientale e di rischio per la salute dei cittadini?  Inoltre chiedo al Sindaco, essendo le associazione ambientaliste come i Verdi e i comitati cittadini, portatori legittimi di istanze atte a rilevare, segnalare e preventivamente intervenire sui casi di rischio ambientale,  riconosciute e considerate dalla legge 349/86, come ritenere il non intervento degli organi preposti sul rischio inquinamento del canale Cornale dovuto, probabilmente, al percolato della discarica? Perché, visto il rischio ambientale, non vi sono deliberazioni e interesse, sia di funzione, che di rappresentanza territoriale? Sul caso c'è una condivisione d'istanza anche del comitato difesa ambiente di Scalea e Santa Domenica Talao e  il Portavoce dei Verdi, Palmiro Manco, ha fatto  proposte precise di controllo del percolato, però, ancora si attende, dopo il tempo trascorso dalla denuncia, di sapere l'esito degli interventi. In ogni caso, occorre sottolineare che il non assicurarsi di un rischio ambientale rilevato è segno di scarso interesse per il bene della collettività.

Il Presidente dell'associazione “LA SCOSSA” Antonio Pappaterra