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Scalea :: Mare ancora sporco nella costa.

SCALEA :: 14/07/2009 :: La costa tirrenica è una delle mete preferite dai bagnanti, che d’estate affollano le  spiagge calabresi. Qualche settimana fa La Procura di Paola,  ha disposto il sequestro di cinque depuratori della zona sulla zona Tirreno cosentino. Gli impianti posti sotto sequestro sono quello di Santa Maria del Cedro, Grisolia, Diamante e due impianti posti nel comune di Maierà E’ emerso che tali  impianti non funzionavano o sono poco funzionanti, provocando un inquinamento delle coste.

Onde evitare catastrofi ambientali e problemi di salute per tutti coloro che accalcheranno le spiagge, tali depuratori continueranno a funzionare; attualmente la situazione è critica molti bagnanti si lamentano del cattivo odore dell’acqua e del suo colore non limpido. Immergersi in acqua non pulita non è molto salutare per la pelle dell’uomo, oltre che per la stessa salute. Molti bagnanti hanno affermato di avere contratto il  fungo di mare a causa di questo inquinamento. Ad avere ulteriori problemi gli stessi stabilimenti balneari che si troveranno con pochi superstiti sotto il sole. Una cosa simile è successa nello stesso periodo anche a Napoli, nonostante le acque napoletane, non siano delle migliori, durante il fine settimana gli stabilimenti sono pieni di bagnanti. Anche qui i depuratori sono stati chiusi causando l’inquinamento dell’acqua a danno dei bagnanti e delle persone che fittano tali strutture. Molti bagnanti della zona napoletana sono addirittura finite in ospedale. Sul sito del ministero della salute le notizie che emergono non sono delle migliori, nella calabria, soprattutto nella zona dell’alto tirreno è presente un triangolino rosso, soprattutto alle prossimità di un fiume. Il triangolo rosso significa: zona non balneabile per inquinamento dell’acqua. A rischio non solo le vacanze, ma soprattutto chi lavora e possiede strutture balneari che investe soldi, fatica e speranze nel periodo estivo.

Barbara Di Giorno