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Scalea :: Porto: chi ripagherà il nostro paese da tutti i danni causati?

SCALEA :: 16/12/2009 :: “Al comune di Scalea si agiunge l’ennesimo danno economico: dopo il caso dei Tributi, dei debiti con la Sorical, delle decine di  Mutui accesi e cause perse a favore di ex operai, oggi arriva come un macigno, la notizia di un’altra causa persa, quella riguardante il Porto di Torre Talao. Adesso chi pagherà tutti questi danni?” Insorgono all’unisono, i componenti delle Associazioni Scalea Europea; La Scossa; la Federazione dei Verdi di Scalea e Rifondazione Comunista, all’indomani della pubblicazione della sentenza che ha annullato l’intera procedura di gara, attivata dal Comune di Scalea, per la realizzazione del porto di Torre Talao.

 “A breve probabilmente – fanno presente – vedremo presentare  un’ulteriore richiesta di risarcimenti danni dalla ditta che ha prodotto il “progetto definitivo” di Torre Talao cioè la CEM di Napoli”. Si è trattato di una decisione rilevantissima sia per gli aspetti giuridici trattati che riconoscono l’interesse del progettista Riccardo Benvenuto a vedere riconosciuta la sua opera professionale che per le conseguenze sull’operato dell’amministrazione nella realizzazione della struttura portuale. “Quindi – si legge in una nota – si evince una chiara è palese inetta capacità amministrativa da parte di chi governa l’ente. Ricordiamo – sottolineano i componenti di Scalea europea, La Scossa, dei Verdi e di Rifondazione Comunista – che l’amministrazione Russo nei suoi 10 anni di governo ha prodotto solo danni alla città, tra circa 80 giorni ci sarà il “cambio amministrativo” a questo punto crediamo, anzi siamo convinti, che chi andrà ad amministrare il comune di Scalea si troverà di fronte una grande voragine nelle casse comunali. Le forze politiche alternative  all’amministrazione Russo ed ai suoi “Eredi” condannano, tutti coloro che sono stati ciechi e sordi sulla questione del Porto di Torre Talao. La mancanza di trasparenza e confronto politico ha portato a questo risultato.  Avevamo avvisato i cittadini – continua la nota – che questa scelta non era praticabile in quanto occorreva riflettere, poiché l’eventuale realizzazione di un’opera così invasiva, intorno al sito di Torre Talao, oltre a questioni burocratiche e distruttive per l’ambiente, in prospettiva si intravedeva limpidamente che eventuali intoppi potevano creare danni irreversibili. Perché senza una programmazione adeguata, (mancanza del parere  V.I.A.) il cammino per la costruzione del porto sembrava lungo, incerto e pericoloso con la  triste probabilità che esso non poteva mai essere realizzato, ma l’unico obiettivo  probabilmente era la nuova progettazione”. Le Associazioni, Scalea Europea; La Scossa; la Federazione dei Verdi di Scalea e Rifondazione Comunista,ribadiscono che il porto turistico a Scalea si può fare, però in zone adatte. “Secondo noi – concludono – l’area portuale prevista dall’originario e vigente P.R.G. (zona Varchera), è l’unico sito idoneo, e nello stesso tempo affermiamo che la realizzazione di porto turistico in quell’area potrà aiutare la riqualificazione di altre zone del territorio Scaleoto”.