fbpx

Scalea :: Progetto per l’utilizzo dell’immobile di via Pepe, “L’ospedaletto”.

Iniziativa ambiziosa di turismo sostenibile e di attività per piccoli con disabilità

SCALEA :: 04/01/2012 :: La struttura, meglio conosciuta come “L’ospedaletto”, l’immobile in via Attilio Pepe di proprietà del Comune di Scalea, è da tempo nei progetti dell’Amministrazione comunale. Il bene infatti oltre al futuro riutilizzo grazie alla proposta dell’Associazione Solidarietà Riabilitazione Studi “Oasi Federico”, sarà al centro di un’iniziativa articolata di “turismo accessibile”, candidato in un Bando promosso dalla Fondazione Mediafriends.

Tra l’altro il “Turismo accessibile” viene tenuto in  grande considerazione nei Progetti integrati di sviluppo locale, Pisl,  che vedono il Comune di Scalea come Comune Capofila. Per comprendere meglio le scelte bisogna fare un passo indietro, allo scorso agosto. Con deliberazione di Giunta n. 128, l’Amministrazione comunale di Scalea, su proposta del Consigliere comunale con delega ai Servizi sociali, Angela Ricetti, ha inteso far propria la proposta dell’Associazione Solidarietà Riabilitazione Studi “Oasi Federico” onlus, sull’utilizzo dell’immobile di via Pepe, comunemente denominato “Ospedaletto”.

«L’Associazione, impegnata dal 1999 sul territorio in progetti di solidarietà sociale protesi a offrire servizi a persone con disabilità – ha dichiarato Angela Ricetti – ha intenzione di realizzare presso questa struttura, nel piano terra, un Centro polivalente rivolto a bambini e adolescenti con e senza disabilità e nel piano superiore uno spazio residenziale rivolto a persone con disabilità che possa diventare un esempio di turismo accessibile per il territorio.

Nell’idea progettuale, che vede coinvolti alcuni ricercatori del Gruppo Headnet dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano, guidato dalla dottoressa Matilde Leonardi della direzione scientifica dell’Istituto, direttrice del Centro coma e presidente del Comitato scientifico dell’associazione Oasi Federico, per il piano terra si è cercato, da una parte, di colmare un gap di servizi nell’area del Tirreno, l’assenza, cioè, di servizi semiresidenziali socio-assistenziali-sanitari rivolti a bambini e adolescenti con disabilità.

Si è voluto creare uno spazio, fruibile a più livelli, anche da bambini e ragazzi senza difficoltà. Per il piano superiore, invece, si è pensato di realizzare un servizio che, legandosi alle realtà imprenditoriali presenti che si occupano già di turismo, possa offrire spazi residenziali realizzati su standard e confort pensati per utenti con particolari esigenze».

Il progetto prevede inoltre l’ammodernamento e la riqualificazione degli spazi antistanti, che saranno dotati di giochi “accessibili” con la realizzazione di un parco giochi aperto a “tutti” e quindi a disposizione della comunità. Il complesso, nel suo insieme, nel progetto dell’Amministrazione, rappresenterà uno spazio aperto ai bisogni della comunità, potrà offrire servizi di inclusione sociale, favorire percorsi mirati di sostegno, e, lavorando insieme con le altre istituzioni presenti nell’ambito territoriale, potrà impegnarsi contro fenomeni di devianza tipici dell’età adolescenziale, quali il bullismo, e supportare azioni dirette alla lotta contro l’abbandono scolastico.

Offrirà in sinergia con realtà del profit locale servizi di accoglienza mirata, rendendo il territorio sempre più capace di essere un ricettore turistico di primissimo livello. «Proprio per dare un imprimatur diverso – ha evidenziato l’assessore Raffaele De Rosa, che insieme ad Angela Riccetti e a Sergio Bloise, è stato promotore di questa iniziativa – sono già state coinvolte le prime realtà territoriali: oltre ai Servizi sociali del Comune, infatti, su una prima idea progetto si sono avute le adesioni della Parrocchia di San Nicola in Platea e del Gruppo Agesci Scalea 1.

Il parroco, don Giacomo Benvenuto, e i responsabili del Gruppo Agesci, Laura Calvano e Pino Sangiovanni, sono stati ben lieti di condividere sin dalle “fondamenta” questo idea per il territorio». «È chiaro – ha ribadito il Presidente dell’Associazione Oasi Federico, Annunziato Papa – che il progetto è assai ambizioso, e sarà realizzato per gradi. L’impegno complessivo è di oltre un milione di euro solo per completare la struttura, adeguarla alle nuove normative vigenti e arredarla secondo quanto previsto dai progetti.

Lo start up prevederà, invece, un investimento ulteriore di almeno trecentocinquantamila euro per il primo anno di attività. È per tale ragione che si sta già lavorando da questa estate su diverse progettazioni per recuperare i fondi necessari, nel più breve tempo possibile, per realizzare tale intervento, nel suo insieme.

Certamente, le ricadute in termini occupazionali e di servizi per il territorio saranno importati e sicuramente l’Amministrazione comunale, e in particolare il sindaco, Pasquale Basile, nella scelta di accettare tale proposta ha valutato come questo “possibile” sodalizio di intenti e volontà possa offrire e rappresentare  per la comunità benefici plurimi».

Pur nella convinzione che tali iniziative andranno a buon fine, come nel caso della piscina comunale, si fa presente che saranno ben accolti altri possibili utilizzi qualora questi, presenteranno una difficoltà nel reperimento di fondi.