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Scalea :: Qualità del mare: interviene il sindaco Pasquale Basile.

SCALEA :: 25/07/2011 :: «Ho appreso con soddisfazione del piano contro le criticità sulla depurazione da parte della Giunta Scopelliti, finalizzato a migliorare la qualità delle acque marine, ma nel contempo devo evidenziare il sorgere di polemiche sulla questione mare, la cui bellezza e bontà non dipende peraltro esclusivamente dalla depurazione, che secondo il mio modesto modo di vedere non inquadrano il problema nel giusto contesto».
Il sindaco di Scalea, Pasquale Basile interviene sul dibattito che, puntualmente, si apre ad ogni estate sulla qualità delle acque. «Sappiamo bene, ed è stato ben spiegato, che il piano riguarda solo le criticità maggiori, e tra queste non compaiono né Scalea né i comuni limitrofi, e che anche la rimozione di queste non significa risolvere completamente il problema. Ma in ogni caso va dato atto alla giunta Scopelliti e all’assessore Pugliano di avere iniziato un percorso che necessariamente deve essere ampliato e costantemente monitorato. Sintetizzare, però, tutto questo in slogan tipo “il mare è inquinato” denota un metodo fuorviante e fuori dalla realtà, come sa chiunque si occupi di misurazioni di qualsivoglia genere. Nella nostra esperienza di monitoraggio del mare antistante Scalea, ciò che vien fuori è un elemento fondamentale: la presenza di nitrati che fanno da nutrimento per le alghe e i microrganismi che poi formano le macchie superficiali simili alla mucillaggine di adriatica memoria. Se è vero che il fenomeno è visivamente fastidioso, è pur vero che il mare è caratterizzato da un ottimo livello di balneabilità come riportato anche dai dati reperibili sul Portale Acque (www.portaleacque.it). Ma, oltre alla depurazione, occorre ora prendere seriamente in considerazione il contributo delle acque interne allo stato del mare. Personalmente ho già evidenziato il problema, interessando la Polizia provinciale, la Prefettura e la Procura della Repubblica, sui problemi che attività di vario genere possono creare sui fiumi che inevitabilmente, tocca forse sottolinearlo a qualcuno, si ripercuotono sullo stato del mare. Il Tirreno – prosegue Pasquale Basile – è ricchissimo di canali, fiumi e torrenti. Alcuni di questi vedono presenti attività,  come la produzione di energia elettrica, sulle quali i rilevamenti dei nostri tecnici hanno evidenziato criticità che ci hanno portato ad interessare, come anzidetto, le autorità competenti. Ha ragione, però, l’assessore Pugliano quando afferma che oltre alla caccia alle criticità sarebbe opportuno avere un’evidenza delle eccellenze, che in Calabria, e non solo sul Tirreno, sono davvero tante. Una maggiore attenzione a queste ultime, tra le quali includo il mio e tutti i Comuni della riviera dei cedri, forse sarebbe meglio di qualsivoglia promozione pubblicitaria. Questo non vuol dire mettere le fette di prosciutto sugli occhi. Torno ad evidenziare, e di questo investo il Governatore Scopelliti, che è necessario un serio intervento di monitoraggio sulle acque interne e sui sistemi di raccolta delle acque bianche, oltre che alla depurazione, che inquadri la risorsa “mare” nel contesto più grande possibile. Non c’è un mare di Scalea, uno di Praia a Mare, uno di Diamante e così via. C’è tutto il Tirreno che va preso in considerazione, magari allargando le azioni anche alle regioni vicine, e nessuno di noi amministratori deve mai dimenticare questo fatto fondamentale. D’altra parte, nell’incontro con il presidente Scopelliti tenutosi di recente a Diamante, i sindaci del Tirreno sono stati unanimi nell’individuare i tre punti focali dell’azione che viene richiesta alla giunta: mare, acqua e politica dei rifiuti. Proposte verso le quali il presidente Scopelliti ha confermato il massimo impegno da parte di tutto l’esecutivo incassando da un lato l’apprezzamento di noi sindaci per le azioni fin qui scolte e fissando un preciso impegno per il futuro per tutto il territorio.
Chiedo quindi una continuità di segnali concreti, da parte della Regione – conclude Basile –  per un piano che non si limiti agli interventi sulle criticità maggiore, ma anche che coinvolga tutto il sistema sia con azioni costanti sulle acque interne che sulla migliore dotazione per i sistemi di depurazione per la riduzione degli oli e dei nitrati».