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Scalea :: Terreni ex campo Volo: arriva un decreto di dissequestro.

SCALEA :: 14/12/2012 :: La questione dei terreni dell’ex Campo Volo ha infuocato le ultime settimane e tiene col fiato sospeso centinaia di famiglie di Scalea. Anni e anni di privazioni per costruire una dimora ed ora aleggia la paura di vedere vanificati i propri sacrifici. Le famiglie colpite dall’ordinanza si sono riunite in un Comitato per farsi coraggio e per cercare di agire in maniera unita per far fronte alle azioni poste in essere dall’Agenzia del Demanio e dalla Magistratura.

Anche l’amministrazione comunale di Scalea si è attivata per cercare di risolvere il problema ma la strada, stante la complessità della vicenda, è ancora in salita. Il 6 dicembre scorso, tuttavia, una piccola luce, che sembra quasi una fiammella della speranza, si accesa. Alludiamo all’ordinanza del Tribunale della Libertà di Cosenza che ha ribaltato il decreto di sequestro preventivo emesso lo scorso 31 ottobre dal G.I.P. di Paola nei confronti di F.A. per il reato di  “arbitraria invasione e occupazione di terreno patrimoniale dello Stato”. Il fazzoletto di terreno “preso di mira” è il lotto n.76, localizzato in Scalea, via del Mare, con capannoni, betoniere e vari mezzi agricoli.

L’ordinanza di sequestro preventivo, emessa dal G.I.P. di Paola aveva colpito il terreno e i mezzi posseduti da diversi decenni da F.A., ma il riesame sollevato dai difensori di fiducia dell’indagato, Giuseppe Pizzimenti e Francesco Cristiani, ha letteralmente capovolto la situazione. Il terreno in oggetto, ricadente in una vasta area con caratteristiche simili, era stata dichiarata di pubblica utilità in virtù di alcuni provvedimenti dell’Amministrazione dell’Aeronautica, con i quali era stato approvato il progetto di massima per la realizzazione dì un Campo di Fortuna nel Comune di Scalea.

Alla fine della guerra, tuttavia, i terreni interessati dalla costituzione del Campo Volo, sono stati occupati o comunque assegnati alle famiglie degli odierni detentori i quali hanno continuato a coltivarli ed utilizzarli. Sono circa centocinquanta le famiglie direttamente interessate alla vicenda e il dissequestro dell’area di F.A. è il primo che si è registrato dal momento in cui si è ripresentato il problema. La situazione generale rimane complessa e tiene in allarme centinaia di famiglie, ma il dissequestro operato nei confronti di F.A., apre sicuramente uno spiraglio.