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Verbicaro :: La settimana Santa dei “battienti”.

VERBICARO :: 21/04/2011 :: La pro loco di Verbicaro ripropone anche quest’ anno il suo impegno nel promuovere i riti, le iniziative e le tradizioni che caratterizzano la vita dell’ intero paese durante tutta la “Settimana Santa”e che affondano le radici in tempi remoti. Il giovedì santo, con inizio alle ore 18,30, verrà celebrata con tutta solennità la Santa Messa «in Coena Domini», con la lavanda dei piedi a dodici uomini e la solenne traslazione del santissimo Sacramento all’altare della reposizione, ornato di ceri, lumi ad olio e dei caratteristici «lavuriedd».

Terminata questa solenne celebrazione, vengono spogliati tutti gli altari della Chiesa, a partire da quello principale e contemporaneamente vengono accesi nelle altre chiese cittadine i «sepolcri».
A porte chiuse, presso i locali dell’asilo si svolge il sorteggio di colui che dovrà impersonare Gesù, nella processione mattutina.
Dalla notte di giovedì fino alla processione del venerdì pomeriggio la gente rinnova l’antico uso del giro delle chiese per visitare i Sepolcri. Ognuno lo compie quando meglio crede durante le ore sopradette, singolarmente o a gruppi familiari e di amici.
I sepolcri sono allestiti, come di consueto, nella chiesa del Calvario, a San Giuseppe, che diventa il punto nevralgico delle celebrazioni, nella piccola cappella della Madonna delle Grazie in piazza San Pietro.

Dalle 2,00 fino all’uscita della processione dei Misteri la Chiesa di San Giuseppe è presa letteralmente d’assalto per la visita al Sepolcro, e per le tradizionali preghiere all’Addolorata e al Cristo morto.

Il Rito dei “Battenti”

La notte del Giovedì Santo a Verbicaro (CS) le strade sono animate, la gente del paese ed i pochi turisti che scelgono di passare la notte in bianco camminano nella piazza stingendosi nei loro cappotti.
Guardano alternativamente l’orologio al polso e le strade intorno, aspettano di veder comparire i “Battenti” (Devoti che scelgono di flagellarsi e percorrere per tre volte l’ intero tragitto della processione che da lì a poco prenderà il via.
Non c’è sicurezza sul loro numero nè precisione sull’ora.
Al turista che cerca sicurezze e orari viene detto che si batteranno probabilmente verso l’una o le due di notte.
Faranno tre giri per il paese fermandosi davanti alle chiese (non possono entrare), alle edicole sacre, davanti a case di amici o parenti.
Escono in gruppo ma la loro non è una processione, ognuno ha il suo passo ed anche le strade possono divergere fermo restando i punti fissi delle chiese.
La gente del paese ed i rari turisti aspettano i battenti in prossimità delle chiese o della fontana in cui da sempre vanno a lavarsi dopo aver compiuto il loro percorso.

 

Processione dei Misteri


Alle 3,oo in un clima di profondo silenzio inizierà la solenne processione dei Misteri, che nel buio della notte attraversa le vie principali del centro storico. La processione del Venerdì Santo di Verbicaro è il momento della meditazione e della partecipazione, di cui tutta la popolazione ne è partecipe, in cui essa si mescola tra intimo dolore ed antiche tradizioni, sublime atmosfera e profonda fede.
La Settimana Santa Verbicarese, che ha il culmine nell’affascinante processione dei Misteri del Venerdì Santo con le varie statue della Passione, seguite da quella dell’Addolorata, è uno dei maggiori esempi di culto elegante e raffinato manifestato con lo sfilare degli uomini incappucciati, delle donne che cantano antichi versi della passione, e da lunghe file di persone che portano candele accese. Tutti portano con se la loro umile devozione, la loro povera condizione umana, la loro mortificazione, la loro partecipazione ai dolori del Signore e della Madre sua.
La processione ha un significato nascosto che è più chiaro se si considera che popolarmente vuole rappresentare la ricerca che l’Addolorata compie del Figlio Morto. Oltre agli incontri del Cristo con la Veronica, che gli asciuga il volto, e il Cireneo che lo solleva del peso della Croce, molto intenso ed emozionante è l’arrivo della Madonna al calvario, attesa da una grande folla di gente.
È il momento in cui, secondo la devozione popolare verbicarese, la Madonna, pur avendo cercato il Figlio per tutta la notte, scende a mani vuote dal Calvario.
In vari punti della processione si incontrano gli «angioletti», che sono dei bambini, che con grande affabilità rievocano con dei versi la Passione di Cristo e i dolori di Maria e annunciano la Resurrezione. La processione terminerà verso le ore 8,30 nella Chiesa di San Giuseppe.
Durante tutta la giornata continua la visita ai sepolcri e agli altari della reposizione.
Processione della Addolorata
Nel pomeriggio si svolge in Chiesa Madre la solenne azione liturgica dell’adorazione della Croce.
Alle 19,30 il clero, preceduto dalla croce nera e dai ministranti si reca in silenziosa processione nella Chiesa di San Giuseppe per dare inizio alla processione della «discesa dell’Addolorata». Il Parroco viene ricevuto dal Priore della Confraternita che gli offre la stola rossa, ed entra in chiesa per un breve momento di preghiera.
Inizia la processione, con i membri della confraternita, che recano torce accese. Poi in tutta la sua austera solennità, appare sotto il baldacchino nero la statua della Vergine Addolorata. Il complesso bandistico cittadino esegue marce funebri, proprio per creare e trasmettere quel clima di dolore e di lutto che la madre ha per il figlio morto, mentre la statua sosta a lungo sul portone della Chiesa.
La processione è molto toccante e coinvolgente perchè il simulacro procede lentamente, proprio per rappresentare la sofferenza della Madonna e soprattutto per affermare che il peso del peccato che non fa camminare spediti verso Dio. Poi quei “lamenti” intonati che creano un clima di dolore e commozione, le marce funebri ed il vedere la gente silenziosa e penitente che cammina, trasmette nel fedele che partecipa alla processione un sentimento di compassione, partecipazione e di condivisione alle sofferenze di Cristo e della Madre sua. Non è raro vedere anche alcuni fedeli che per voto o per penitenza, camminano a piedi scalzi.
Dopo circa un’ora la processione raggiunge la Chiesa Madre, dove ha luogo la tradizionale predica della Passione. Essa è intervallata dal canto suggestivo del “Per tua colpa”, composto dall’Arciprete Antonio Lucia, e cantato da soli uomini, accompagnati dalle trombe. Tale canto è stato intonato in tutte le sere della Settimana Santa da un punto sopraelevato del “Monte Calvario” ed ha risuonato in tutto il Paese.
Al termine, il predicatore, invita i portatori a presentare al popolo la statua dell’Addolorata, fino a quel momento nascosta dietro l’altare maggiore. Quando la statua arriva sul presbiterio il predicatore scende dal pulpito e consegna nelle mani spalancate della Madonna il crocifisso.
Riprende la processione, che accompagnata dal canto “Stava Maria dolente”, risale verso la Chiesa di san Giuseppe. La presenza di gente è enorme. Tutta Verbicaro è presente a questo suggestivo momento che chiude un lunghissimo giorno iniziato con la processione della notte precedente.
Scortata dal Priore e dagli assistenti della confraternita, dal clero e dai carabinieri in alta uniforme, la statua rientra in chiesa, dove ancora la gente rimane in rigoroso silenzio, in preghiera e meditazione fino a mezzanotte.