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Fuscaldo :: Lettera aperta: Vincenzo Carnevale ringrazia la sanità calabrese.

FUSCALDO :: 22/08/2011 :: Caro direttore, sono anni che sento parlare di malasanità calabrese causata da abusi, clientela, giochi politici e di potere in funzione di nomine e gestioni di grandi appalti. Malasanità che spesso causa drammi inimmaginabili nella vita delle persone e delle famiglie di questa terra. Il più delle volte non è chiaro se ricercare la causa di tutto questo nell’incompetenza o nella semplice e colpevole negligenza e/o non curanza di un settore come quello della sanità.

Ho deciso di scriverle questa lettera per raccontarle un’altra storia. Fatta di passione e impegno. La storia di un’equipe medica, nel cuore della Calabria tirrenica, che ha salvato la vita ad una donna di 99 anni, dimostrando capacità e dedizione sconosciute alle cronache dei giornali.

La storia è quella di mia nonna, una donna di 99 anni compiuti il 24 luglio scorso, nata, cresciuta e vissuta a Fuscaldo – località della costa tirrenica cosentina. Portata in ospedale in preda a setticemia e iperpiressia (febbre altissima), eravamo certi di doverle dare l’ultimo saluto. I medici ci dicono subito che lo stato peritonitico in corso non lasciava molte speranze. Per una famiglia come la nostra restava solo la fede e la consapevolezza di dover accettare ciò che la vita ci riserva. Non nego, caro direttore, la frustrazione nel dover pensare che forse oltre i confini calabresi le speranze sarebbero aumentate. Quello che è accaduto nelle ore successive, invece, è stata la dimostrazione della competenza e dell’efficienza della medicina e delle strutture sanitarie calabresi. Il dottor Giuseppe Sionne e la sua equipe, all’interno della clinica Tricarico di Belvedere Marittimo ha salvato la vita di una signora cardiopatica e con problemi respiratori che fra poco compirà 100 anni.

Raccontare quello che è accaduto alla nostra famiglia grazie alla brillante efficienza e professionalità di una struttura che fa bene il suo lavoro o meglio, che fa del proprio lavoro la missione della vita, ci sembrava il modo migliore per dar voce ai tanti cittadini calabresi stanchi di dover subire sempre, sulla propria pelle, tagli alle strutture sanitarie che diventano riduzione del diritto a cure mediche adeguate e quindi diritto alla vita. In questi giorni ci siamo resi conto che sono le scelte sbagliate a causare la catastrofica gestione della sanità in Calabria, che si pensa di risolvere solo e soltanto con tagli orizzontali e indiscriminati.

Un proverbio africano dice che “per ogni anziano che muore, c’è una intera biblioteca che brucia”. Oggi abbiamo qualche libro in più da poter leggere, all’interno della nostra famiglia, e lo dobbiamo solo all’efficienza di medici e strutture calabresi, il dottor Sionne e la sua equipe della clinica Tricarico. Facciamo in modo che tutto questo non venga ignorato nelle scelte che riguardano il futuro.

Vincenzo Carnevale – Fuscaldo (Cs)