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Riace: gruppo magistrati, rispetto per decisione Tribunale.

LOCRI :: 02/10/2021 :: In relazione alla sentenza emessa dal Tribunale di Locri nel processo ‘Xenia’ “ci uniamo a tutti coloro che hanno già espresso piena solidarietà ai Colleghi del Tribunale di Locri, fatti bersaglio di inusitati e ingiustificabili attacchi soltanto per avere esercitato le loro funzioni. La semplice lettura dell’imputazione e del dispositivo della sentenza, da cui emerge che Domenico Lucano è stato ritenuto responsabile di oltre 20 gravi reati, dimostra facilmente che nel provvedimento non c’è nulla di abnorme. Domenico Lucano, se non interverrà una sentenza definitiva di condanna, è da considerare innocente”. Lo affermano Giuliano Castiglia, Stefania Di Rienzo, Ida Moretti e Andrea Reale del Comitato direttivo centrale dell’Anm. “Tuttavia – aggiungono – non ci possono essere santuari inattingibili dal controllo di legalità penale. L’indipendenza della giurisdizione, bene fondamentale dello stato di diritto, passa anche attraverso l’impegno di tutti per il rispetto delle decisioni, siano esse di assoluzione o di condanna, e della discrezionalità del giudice nella determinazione della pena. Il diritto di critica, anche e soprattutto rispetto all’esercizio delle pubbliche funzioni, come quella giudiziaria, è sacrosanto, ma la critica non può prescindere dai fatti e dalla loro analisi. In questo caso, invece, sta accadendo proprio questo, in modo scomposto e sintomatico di totale refrattarietà verso l’indipendenza della giurisdizione. Sul punto – affermano ancora Castiglia, Di Rienzo, Moretti e Reale – non può che condividersi il comunicato del Gruppo di Coordinamento di Autonomia&Indipendenza. Occorre richiamare tutti all’impegno per la massima tutela dell’indipendenza della giurisdizione e far sentire a coloro che quotidianamente la esercitano la vicinanza e il sostegno dell’Associazione, specialmente ai magistrati che operano in difficili realtà o in situazioni ambientali di particolare complessità e, in particolare, in questo caso, ai Colleghi del Tribunale di Locri. Chiediamo in tal senso – concludono – un immediato e forte intervento dell’Anm”.