fbpx

Catanzaro :: ‘Ndrangheta: villa e auto di lusso tra beni confiscati dalla Dia.

CATANZARO :: 17/12/2010 :: "Ho truffato il mondo intero e voi siete venuti a farmi 'sto regalo". Quando gli uomini della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro hanno suonato alla porta della villa romana di Capano, lui li ha accolti con una battuta in dialetto calabrese. Mista di stupore e di arroganza davanti al provvedimento di confisca disposto dalla Corte d'Appello di Catanzaro. D'altronde, l'imprenditore con interessi in mezza Italia non era nuovo all'attenzione della giustizia.

Prima la condanna in giudicato per usura aggravata e truffa, nell'ambito dell'inchiesta "Azimuth", poi l'attenzione di altre Procure con attivita' investigative in corso. In passato la Guardia di Finanza aveva sequestrato al quarantanovenne una Ferrari Testarossa, che e' stata trovata dalla Dia nella pertinenza della villa di Roma dove l'uomo vive con la famiglia, perche' l'imprenditore non era riuscito a dimostrare i documenti che chiarivano la proprieta' del bolide. Dall'inchiesta "Azimuth", Capano era uscito con una condanna minima, dopo che nei tre gradi di giudizio era riuscito a scrollarsi di dosso anche l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso che lo poneva nei ranghi della cosca Muto di Cosenza. Una sentenza giunta nel 2007 che, a due anni di distanza, nel 2009, ha aperto l'inchiesta patrimoniale con la delega della Procura generale di Catanzaro alla Dia calabrese guidata da Francesco Falbo e a quella di Catanzaro coordinata da Antonio Cannarella. In poco piu' di un anno, gli uomini dell'antimafia hanno portato sul tavolo della Corte d'Appello di Catanzaro l'ingente patrimonio dell'imprenditore, ottenendo direttamente il provvedimento di confisca dei beni.