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Catanzaro :: Scopelliti sul riordino della sanità calabrese.

I PUNTI CHIAVE

Proroga di un anno per l'Ospedale di Praia a Mare (Cs)

 
CATANZARO :: 29/09/2010 :: Scopelliti: "non ci servono ospedali sulla carta. Se qualcuno ha fatto promesse elettorali o da sindaco si assuma le proprie responsabilità. Avremo 3 Ospedali Hub, 8 Spoke e 14 generali. Lamezia Terme sarà sede del coordinamento degli Spoke. interverremo su elisoccorso".
 
"Interverremo sulle risorse del personale che sarà ridotto di 1427 unità nel triennio" – ha detto Scopelliti – "e, sul piano delle strutture ospedaliere, passeremo da 7600 a 6400 posti lettto. Avremo" – ha proseguito Scopelliti – "3 ospedali hub, 8 ospedali spoke (i due della Calabria del Nord faranno capo a Rossano-Corigliano e Cetraro-Paola) e 14 ospedali generali. In quest'ottica creeremo anche specializzazioni nuove, come il Centro regionale per la SLA. Noi non

chiuderemo ospedali, li riconvertiremo, perchè oggi, quegli stessi ospedali non sono in condizione di garantire nemmeno le prima cura da Pronto Soccorso. Ed alla ricerca di un nuovo ospedale qualcuno ci è pure morto; quando un cittadino entra in una struttura che si chiama ospedale deve entrare in un posto dove ci siano uomini e mezzzi per poterlo curare".

"In Calabria la sanità pubblica arriva a pagare anche 624 euro per un posto letto a fronte dei 180 che dovrebbe costare" – ha detto Scopelliti, il quale, a proposito degli ospedali da chiudere o riconvertire, ha aggiunto che "chi dovesse avere autonomamente preso impegni in campagna elettorale, sindaci o altri che siano, si assumano le loro responsabilità,. l'intervento programmato è e resta su 24 ospedali, che, giova ricordarlo, spesso sono tali solo sulla carta, essendo stati negli anni depauperati nei fatti ed essendo diventati obsoleti e fatiscenti, al punto da non garantire nemmeno i requisiti minimi per i Pronto Soccorso. Tra pubblico e privato abbiamo oltre 60 ospedali per 2 milioni di abitanti, fuori da ogni parametro nazionale. La delibera del 16 febbraio 2010 aveva già individuato i primi 5 ospedali sui quali intervenire: Mormanno, San Marco Argentano, Chiaravalle, Soriano, Oppido mamertina".