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Cosenza :: Il presidente Mario Oliverio sulla decisione della Consulta della Corte Costituzionale di bocciare il ‘Porcellum’.

COSENZA :: 04/12/2013 :: “Il chiaro ed inequivocabile pronunciamento della Consulta che boccia e seppellisce definitivamente una legge elettorale “vergogna”, che tanti danni ha prodotto alla democrazia italiana ed allo stesso ruolo ed alla autorevolezza del Parlamento, costituisce un atto salutare da valutare positivamente ma, allo stesso tempo, evidenzia con grande autorevolezza, data la fonte, il distacco e la lontananza enorme tra questo Parlamento e quello che lo ha preceduto con la forte domanda di cambiamento che proviene dalla società e dal Paese.

Il pronunciamento della Consulta conferma, inoltre, la convinzione di quanti, come noi, si sono spesi per sollecitare il Parlamento a mettersi in sintonia con il Paese, anche per evitare degenerazioni populistiche e fenomeni protestatari disancorati da un progetto positivo di governo per il necessario cambiamento.

In questi anni si è rimasti sordi ai milioni di firme raccolti dai comitati referendari per abrogare il “porcellum” ed agli altrettanti innumerevoli consensi raccolti su petizioni popolari per sollecitare il Parlamento a procedere ad una radicale modifica della legge elettorale per consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, senza deleghe al buio alle segreterie nazionali dei partiti e per correggere una legge che, come abbiamo visto anche nel corso delle recenti elezioni politiche, contribuisce a determinare una condizione di ingovernabilità e soluzioni di governo pasticciate che finiscono con l’ingessare il Paese, la sua economia e le sue prospettive con grave compromissione per il futuro di tutti.

Ora bisogna che il Parlamento legiferi con immediatezza per dotare il nostro Paese di una legge elettorale chiara e per ridare, nel pieno rispetto della Costituzione, sovranità al popolo, che deve avere diritto a scegliere direttamente e nominativamente i propri rappresentanti  in Parlamento, il partito, la maggioranza e la proposta di governo che ritiene di dover sostenere attraverso il suo voto. La ricostruzione del nostro Paese deve ripartire da qui”.