Diamante :: Misericordia: ‘il direttore Cosentino favorisce altra associazione con pretesti’.
DIAMANTE :: 06/12/2012 :: Resta ancora bloccata la Misericordia di Diamante pur essendo in possesso di un provvedimento della direzione generale dell’ASP di Cosenza per la riattivazione di servizi, attraverso l’inerzia degli uffici amministrativi di Praia a Mare che permettono a terzi la prosecuzione di tali servizi. Intanto – si legge in una nota della Misericordia – il direttore del distretto dott. Cosentino si giustifica con scuse pretestuose che hanno dell’incredibile; attraverso pretesti assurdi, mai confermati per iscritto come invece preannunciato, quali il fax che non funziona o la segretaria impegnata, la direzione del distretto continua in maniera preordinata e mirata a ostacolare un servizio autorizzato dai vertici aziendali favorendo la prosecuzione dello stesso da parte di altra associazione.
Ancora interviene sulla questione il Tribunale del Malato: “Ci si chiede a questo punto il perché di questa perseveranza in un atteggiamento contrario alle decisioni della direzione generale; ci sono motivi sottesi a tale comportamento? Quali sono? Cosa nascondono eventualmente tali motivazioni pretestuose e per nulla credibili? Si vuole prendere tempo? E nel caso fosse così a favore di cosa o di chi?”; queste le parole dell’avv. Oliva coordinatore territoriale di Cittadinanzattiva per l’Alto Tirreno Cosentino il quale continua: “Tale atteggiamento rischia di inficiare gli sforzi che la politica e la direzione generale dell’ASP profonde in un periodo di crisi grave; si è cercato di scongiurare un ulteriore depotenziamento di Praia a Mare e della periferia dell’ASP e assistiamo a simili episodi che devono essere immediatamente stroncati dai vertici ASP richiamando l’attenzione della politica su episodi di tale gravità.
Il dott. Cosentino deve dimettersi da direttore del distretto di Praia-Scalea e in ogni caso è un atto dovuto e doveroso la sua rimozione da parte del direttore generale Scarpelli. Ne va della sua reputazione e credibilità oltre che del rispetto di norme e gerarchie essenziali per il buon andamento della cosa pubblica. Su tale vicenda si auspica che intervenga la Procura della Repubblica per fare chiarezza e far emergere eventuali elementi che sfuggono alla nostra comprensione e posti alla base di tale incresciosa vicenda”.