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Diamante :: Pino Scarpelli (Sel) ospite nella tribuna politica di Antonlivio Perfetti.

DIAMANTE :: 10/09/2010 :: La pioggia che ha  compromesso l’apertura del Festival del Peperoncino a Diamante ha risparmiato gli “INCONTRI DIAMANTESI” con la politica  grazie alla concessione della sala comunale da parte del sindaco Magorno. In calendario c’era l’incontro con  i rappresentanti de Sinistra Ecologia e Libertà (SEL). Il cartellone annunciava la presenza di Eva Catizone, già sindaco di Cosenza ed oggi sulle posizioni di Niki Vendola, e quella di Pino Scarpelli già segretario regionale di Rifondazione comunista. La pioggia ha impedito ad Eva Catizone di raggiungere Diamante mentre  Pino Scarpelli si è presentato puntuale.

L’incontro ha avuto come  tema centrale il ruolo della sinistra cosiddetta radicale nello scenario politico attuale ed in che modo SEL  interpreta le spinte e le aspettative della sinistra antagonista e dei movimenti.

Le risposte di Scarpelli, a volte parziali, hanno sempre ruotato intorno alla figura di Vendola che Scarpelli ha definito “leader carismatico” ed ai successi politici di Vendola come governatore della Puglia.

Segmenti sociali di riferimento politico per Scarpelli sono gli operai sotto schiaffo con la revisione dei  contratti, vedasi Fiat e Federmeccanica, il mondo del precariato e le istanze ambientaliste di chi oltre alla tutela della natura e del territorio difende beni essenziali come l’acqua che bisogna difendere-ha affermato Scarpelli-come bene irrinunciabile e pertanto  da non consegnare alla gestione dei privati.

Scarpelli ha parlato di una sinistra da rifondare e,citando i nomi di Berlinguer e di Sandro Pertini,ha posto in primo piano la questione morale e la vigilanza contro ogni deriva autoritaria ammantata da populismo.

Alla domanda  quanto di Rifondazione sopravvive in SEL, Scarpelli ha risposto che ognuno si porta dietro la propria storia e per coloro che hanno militato in Rifondazione resta prioritaria la  lotta in difesa dei diritti delle fasce più deboli della società,contro ogni prevaricazione e contro ogni compressione della libertà politica in tutte le sue manifestazioni.

E poiché ognuno si porta dietro la propria storia ed anche i propri errori, una domanda doveva necessariamente riguardare la sconfitta elettorale del centrosinistra alle regionali ed il sostegno dato alla candidatura di Loiero. La risposta è stata che i sondaggi non erano credibili nel differenziale di consensi in favore di Scopelliti e in ogni caso non era nelle previsioni di nessuno una sconfitta così pesante.

Scarpelli,che ha sempre difeso la candidatura di Loiero, ancora oggi sostiene che nonostante le difficoltà incontrate il governo di Loiero ha fatto quanto era possibile e certamente è da considerare un risultato il mancato commissariamento della sanità che Scopelliti,invece,ha dovuto subire.

Sulle assunzioni clientelari,sul “partito della sanità” che gestiva le nomine  in proiezione  elettoralistica,Scarpelli è stato sfuggente rivendicando posizioni di  forte critica sui casi di malasanità che hanno occupato le cronache nazionali.

Ultima domanda insidiosa e di per sé accusatoria, quella dove era la sinistra radicale e la sua rappresentanza nella giunta Loiero quando è esplosa la rabbia degli immigrati sfruttati e segregati in condizioni sub-umane nel lager di Rosarno. Scarpelli ha risposto  ricordando la visita fatta da Ferrero al lager ma  la domanda successiva  era  sui soldi negati dalla Regione per realizzare  quattro bagni e quattro fontane. Dovette provvedere il comune di Rosarno che era in gestione commissariale.Controreplica di Scarpelli: per ogni immigrato  venivano versati 85 euro ed essendo più di mille la cifra versata era ragguardevole.Bisogna chiedersi come sono stati gestiti quei fondi e basta scorrere i nomi di chi
era a capo di sedicenti associazioni umanitarie per capire dove finivano quei soldi. Inevitabile la sollecitazione  dell’intervistatore ad essere meno allusivo e più esplicito  considerara la gravità dell’affermazione. Nessun nome ,soltanto la promessa di far pervenire elementi di riscontro alle affermazioni fatte. Mugugni fra il pubblico in sala.